È da qualche tempo che, immarcescibili ai sussulti dell’età che avanza, i Rolling Stones stanno mettendo mano al loro catalogo. Lo stanno facendo in modo scientificamente inoppugnabile: da un lato pubblicando live che documentano i tanti tour legati alle uscite dei loro album (dalle session degli albori «on the air» fino a singole date delle tournée legate a Sticky Fingers, Some Girls, Bridges to Babylon), dall’altro compilando antologie o l’omaggio ai padri del blues di Blue & Lonesome. Ma vi è anche un terzo binario, aperto dall’inedita Living in the Ghost Town, assurta a colonna sonora del lockdown e percorso oggi dall’uscita di uno dischi più iconici della loro carriera: Goats Head Up, pubblicato dalla Polydor/Universal in più formati (e, per quanto valgono i numeri nelle classifiche, approdato al numero 1 della British Charts), contenenti una ripresa dal vivo dell’epoca, 1973, a Bruxelles, versioni alternative o strumentali e soprattutto tre inediti come Criss Cross, Scarlet e All The Rage che impreziosiscono ancor più l’album.

INSOMMA, dopo il capolavoro o meglio quello che in molti ritengono la più alta espressione della loro musica, Exile on t Main Street, la più grande band di rock’n’roll del mondo, riuscì a regalare ai fan un altro disco di qualità pur in un periodo travagliato agitata nella sua formazione ed in attesa di cambiamenti che arriveranno a breve. L’insoddisfazione di Mick Taylor si farà sempre più palese per come si sentisse poco considerato dai due leader fino alla sostituzione con Ron Wood. Fin qui si direbbe nulla di nuovo ed invece ad osservare il fenomeno con le lenti retrospettive, che a lunga gittata consentono di guardare come il profetico «look totale» di Brian Jones, abbia fermentato tutti questi anni consentendo agli Stones o meglio ai Glimmer Twins, Jagger/Richards, di superare il tempo sono proprio i tre inediti, peraltro conosciuti dai fan per vie clandestine. Ma mai così «restaurati». Criss Cross è un rock-blues con venature soul, la la leggendaria Scarlet è una bizzarra unione tra gli Stones e Jimmy Page dei Led Zeppelin. All the rage è il terzo inedito, che mescola ancor più il blues con il soul e il funk dei due brani riscoperti. Anche se – e lo si ascolta proprio in All the rage – gli Stones restano ancorati ad una tipologia di brani che, pur abbattendo i cliché tipici del genere, «è solo rock’n’roll». Tanto per scomodare l’album successivo al celebrato Goats Head Up che rimane uno dei lavori più oscuri e misteriosi della band.