Stellantis-Fiom è quasi rottura: «Pronti alla mobilitazione»
Ex Fca A Torino continua l'apartheid contrattuale. Trattativa, lunedì la decisione con i delegati ma rimane la richiesta di un «tavolo unico
Ex Fca A Torino continua l'apartheid contrattuale. Trattativa, lunedì la decisione con i delegati ma rimane la richiesta di un «tavolo unico
Si ingarbuglia sempre di più la trattativa sul contratto Stellantis. Dopo l’incontro di ieri pomeriggio la Fiom annucia la mobilitazione contro la chiusure da parte dell’azienda.
Si allontana dunque la fine dell’apartheid decennanale nell’ex Fiat e Fca con il tavolo di trattativa che rimane separato, anche se inizialmente sembrava in via di superamento per volontà della stessa azienda, ora a guida francese.
La Fiom comunque deciderà il da farsi lunedì in una riunione dei coordinamenti nazionali di Stellantis, Cnh Industrial, Iveco e Ferrari.
«La Fiom percorrerà tutte le iniziative necessarie a tenere aperta la trattativa e per sostenere le piattaforme rivendicative» spiega Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive.
L’ostacolo finora insormontabile per riunificare la trattativa è il no dell’azienda a modificare l’esigibilità del contratto: la norma imposta allora da Marchionne che prevede una «clausola di responsabilità», l’impossibilità di scioperare sulle materie sottoscritte nel contratto e sanzioni per i sindacati in caso di mancato rispetto degli impegni assunti. La Fiom (e la Cgil) l’ha sempre
contestata e punta a modificarla nella trattativa.
In più Stellantis ha ribadito il suo no anche alla richiesta della Fiom di una mensilità una tantum per affrontare il caro energia e l’inflazione.
«La Fiom è al tavolo contrattuale per un “nuovo contratto unitario” – spiega ancora Marinelli – . Chiediamo alle delegazioni aziendali di aprire su due punti: il superamento della pregiudiziale delle sanzioni dal sistema attuale di relazioni sindacali e una apertura al confronto sul recupero del potere d’acquisto da riconoscere ai lavoratori con una mensilità una tantum elgargita con la legislazione vigente.. È necessario partire dalla realtà che impone innovazioni contrattuali e non conservare superate modalità di gestione attraverso il coinvolgimento e la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori», conclude Marinelli.
La richiesta di un «nuovo contratto unitario» dovrà trovare d’accordo anche gli altri sindacati, partire da Fim Cisl e Uilm. Il segretario generale della Uilm Rocco Palombella a novembre ha chiesto a Stellantis di rientrare in Confindustria e Federmeccanica (come già fatto da Marelli).
Nel frattempo però i sindacati firmatari dei precedenti contratti Ccls Fca hanno portato avanti la trattiva con Stellantis partendo da una piattaforma diversa da quella della Fiom, con richieste salariali inferiori.
Dopo il terzo incontro di ieri mattina, il punto sulla trattativa lo ha fatto la nota comune di Fim Cisl, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr: «Su alcuni temi come le modalità di attestazione della concessione dei permessi e l’individuazione di tempi minimi di preavviso per il rientro dalla cassa integrazione il confronto va avanti mentre resta controversa la questione dei recuperi produttivi, su cui la parte datoriale chiede un ampliamento delle condizioni di utilizzo e come sindacato viceversa chiediamo il contenimento dell’istituto». Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr che hanno anche illustrato le richieste su formazione, diritto allo studio, part time e misure di contrasto alla violenza di genere», spiega la nota.
«Tra le proposte accolte tra ieri e oggi, la possibilità di portare da 60′ a 45′ l’intervallo non retribuito per refezione dei lavoratori non addetti a turni, la riduzione dei tempi di richiesta da 15 a 10 giorni dei permessi individuali, l’innalzamento da 16 a 24 ore dei permessi utilizzabili in modo frazionato dai lavoratori turnisti o addetti alla produzione e il calcolo pro quota dell’elemento specifico di competitività in caso di turno non interamente lavorato. I prossimi incontri tra le parti si svolgeranno il 12 e 13 dicembre.
Vedremo se nel frattempo la Fiom avrà spuntato il tavolo unitario (al momento difficile) o se sarà arrivata allo sciopero (al momento alternativa più probabile).
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Stellantis-Fiom è quasi rottura: «Pronti alla mobilitazione».
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