Via libera anche al Senato per il dl Riaperture, che fissa la fine dello stato di emergenza al 31 luglio, almeno per adesso. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, due giorni fa si era sbilanciato: «I vaccini sono la chiave per aprire una fase nuova. Con i dati che arriveranno venerdì, il 99% degli italiani sarà in zona bianca. Si spera di non rinnovare lo stato di emergenza per dare un segnale positivo al paese. Serve però grandissima attenzione». Il premier Mario Draghi sta valutando di spostarne il termine al 31 dicembre. Si tratta dello strumento che ha permesso al governo di regolare le misure anti Covid: grazie allo stato di emergenza l’esecutivo, attraverso i dpcm e le ordinanze ministeriali, ha stabilito il lockdown, il coprifuoco, i colori delle regioni, dad e smart working. La sua proroga trascina anche quella del Comitati tecnico scientifico e la struttura commissariale, che sta gestendo le vaccinazioni.

«È in corso un monitoraggio sulla variante Delta che in Italia non è ancora estesa come nel Regno unito ma è stata segnalata in alcune regioni – ha spiegato ieri la ministra degli Affari regionali, in quota Forza Italia, Mariastella Gelmini -. Il governo valuta la proroga dello stato di emergenza. Al momento non c’è una decisione formale ma un atteggiamento di grande prudenza. La variante Delta non può essere sottovalutata». E ancora: «Abbiamo 40 milioni di italiani in zona bianca, la pandemia sta regredendo però non è ancora il momento del liberi tutti». E la ministra dell’interno Luciana Lamorgese: «La proroga dipende dalla campagna vaccinale».

La capogruppo di Fi al Senato, Bernini, spiega: «Se serve a mantenere intatta la struttura del commissario in vista dell’eventuale terza dose di vaccini, è difficile essere contrari». Nell’esecutivo si ragiona anche di prorogare solo fino a ottobre o di tenere esclusivamente la struttura di Figliuolo.

Ragionamenti che non sono servite a placare FdI e Lega. «Apprendiamo dalla stampa che il governo Draghi starebbe pensando a una proroga dello stato di emergenza – ha attaccato ieri Giorgia Meloni -. Un’ipotesi folle che, come Fratelli d’Italia, ci vede nettamente contrari. Non è più accettabile che le più elementari norme della democrazia, come la libertà di movimento e d’impresa, possano essere calpestate dal governo. Il nostro ordinamento è in grado di gestire la pandemia con i poteri ordinari».

Matteo Salvini, con un piede nelle maggioranza e un occhio alla concorrenza a destra, ha subito rilanciato: «Io ne parlo con Draghi non con i giornali. Il peggio è alle spalle, lo stato di emergenza non c’è nei fatti. Bisogna accelerare sul ritorno alla normalità. Il commissario Figliuolo sta facendo un lavoro straordinario, conto che entro l’estate tutte le persone fragili siano coperte. Io sono per le libertà, non per le restrizioni».

Dal Pd è intervenuta Simona Malpezzi, presidente del gruppo al Senato: «Se avessimo dato ascolto a chi diceva ‘basta mascherina’ e ‘liberi tutti’ forse oggi non saremmo qui. Stiamo utilizzando la gradualità ed è giusto continuare così, la proroga dello stato d’emergenza ci sarà se si valuterà necessaria».