«Siamo in presenza di una situazione assolutamente eccezionale». Stefano Besseghini, presidente dell’Authority per l’energia Arera, conferma quanto ampiamente annunciato. Dal primo gennaio scattano gli aumenti record per le tariffe energetiche. Nel primo trimestre del 2022, spiega l’Arera, per l’elettricità è prevista una maggiore spesa del 55%, mentre per il gas naturale del 41,8%. I rincari sarebbero stati, senza l’intervento del governo, rispettivamente del 65% e del 59,2%, ma lo stanziamento inserito nella legge di bilancio per far fronte al caro energia come si vede limita relativamente i rincari. Nella manovra è prevista anche, per i clienti domestici che dovessero trovarsi in condizioni di morosità, la rateizzazione delle bollette emesse da gennaio ad aprile 2022, per un periodo massimo di 10 mesi e senza interessi. Per il sistema di rateizzazione è stato stanziato un fondo di 1 miliardo di euro.

Con le nuovo tariffe ogni famiglia-tipo si troverà a pagare nell’anno scorrevole (primo aprile 2021 31 marzo 2022) oltre 2.300 euro: circa 823 per la luce (oltre il 68% in più rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente) e circa 1.560 euro per il gas (più 64%), quantifica ancora l’Arera.
Considerato il 2022 la stangata record costerà oltre mille euro in più a famiglia, secondo le associazione dei consumatori. Per questo le stesse associazioni sottolineano che l’intervento del governo è insufficiente e si appellano all’Unione europea perché imponga prezzi fissi. Il ministro dello Sviluppo economici Giancarlo Giorgetti sostiene che le misure «verranno ulteriormente rafforzate dal governo che considera prioritario sostenere le nostre realtà industriali e le famiglie in un momento molto delicato».