Stalin «pellegrino» nella capitale nel Giubileo del ’50
Siamo vicini all’anno santo, che vedrà torme di pellegrini accalcarsi in Vaticano e intorno ai monumenti della capitale. Per mio conto, inizio le celebrazioni ricordando uno scritto di e sull’anno santo 1950, al tempo di Pio XII e nel pieno della «guerra fredda» attribuito a Leo Longanesi che in ogni caso non lo firmò, attribuendolo a due sconosciuti, tale Martucci e tale Ranieri. Lo si può trovare nell’Oscar Mondadori con i «Racconti fantastici del ‘900». Longanesi (1903-1957) è stato un personaggio unico nella storia del nostro paese, editore, disegnatore e fondatore e direttore di giornali, tra i quali il settimanale «Omnibus» modello di quelli a venire, che, di fronda negli ultimi anni del fascismo, venne fatto chiudere dallo stesso Mussolini. A guerra finita tentò con Montanelli di fondare un partito conservatore ma, fatti i primi incontri, ci rinunciò dicendo che nel nostro paese non c’era niente da conservare…
Il lungo racconto di cui parlo si intitola «Lo strano settembre 1950» e riferisce di un caso davvero singolare – e debitamente immaginario – che sconvolge la Dc e il Pci, ministri e poliziotti, ambasciatori e spie, giornalisti e politologi. È attribuito a tali Martucci e Ranieri che, dicono i redattori degli Oscar, non si è riusciti a rintracciare… Cosa succede in quello «strano settembre» dell’anno santo. In breve: in Vaticano viene arrestato un vecchio che un giornalista impudente scopre essere nientemeno che Stalin, arrivato a Roma da clandestino con un treno di pellegrini viennesi… Si può immaginare cosa succede quando la notizia trapela, e le reazioni degli amici e dei nemici. In breve, si dice che il vecchio Stalin (quello vero morirà tre anni dopo) si è convertito al cattolicesimo! È una bomba, nel pieno della guerra fredda…
Il giornalista Bria che ha scoperto il racconto è molto preciso nel suo lavoro e il racconto lo è altrettanto in quello delle immaginarie reazioni ufficiali che tirano ovviamente in ballo anche De Gasperi e Togliatti, e sia quelle di destra che quelle di sinistra ci sembrano tutte probabili, se il caso fosse stato vero… «Lo strano settembre 1950» è un racconto ancora divertente, e potrebbe venir ripubblicato anche a se stante (sono un centinaio di pagine degli Oscar). Anche se invenzioni simili al tempo di tante isteriche false notizie o fake news non figurerebbero più come eccezionali, forse papa Francesco potrebbe ancora divertircisi, mentre i nostalgici del modello comunista sovietico ancora si arrabbierebbero… In attesa del 2025, e dei turisti, davvero «di tutte le specie», che invaderanno Roma, già quest’estate sovraccarica di «pellegrini». O, diciamo meglio, di turisti – una delle cause della crisi del pianeta.
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