Da più di quarant’anni, Bruce Springsteen ha la capacità di mettere in scena concerti di enorme intensità, che si tratti delle interminabili maratone con cui ancora, a quasi 70 anni, riempie gli stadi con la sua E Street Band, o delle sue esibizioni acustiche soliste, come quelle che lo hanno visto protagonista al Walter Kerr Theatre di New York dal 12 ottobre 2017 fino allo scorso 15 dicembre con Springsteen on Broadway, che in questi giorni è stato raccolto in due Cd, quattro vinili e uno special trasmesso in tutto il mondo da Netflix.

LO SPETTACOLO concede poco alla spontaneità delle esibizioni con i suoi compagni di ventura (ha un vero e proprio copione), ma mette comunque in evidenza le grandi capacità di comunicatore e di showman del cantautore di Freehold, che intrattiene il pubblico con la musica e con i suoi racconti che occupano circa metà delle oltre due ore dello show, e che spesso sono carichi di una grande autoironia: «Eccomi qui, mister Born to Run. Adesso vivo a dieci minuti dalla città dove sono nato.» Il testo è basato sull’autobiografia del 2016, che ripercorre le tappe della sua vita e della sua carriera, dall’infanzia in New Jersey al successo mondiale.

DAL PUNTO di vista musicale, Springsteen on Broadway è uno spettacolo fatto da un uomo, una chitarra e un pianoforte: ciò che si perde dal punto di vista della potenza sonora è ampiamente compensato dall’enorme intensità emozionale che Springsteen riesce a mettere nelle sue canzoni. Anche i pezzi più «da stadio» come The Promised Land o Born in the U.S.A. ritrovano la loro dimensione più intima, con la seconda che diventa un dolentissimo blues di slide guitar: la canzone perde tutta la sua ambiguità apparentemente celebrativa per tornare a essere il crudo racconto di un reduce del Vietnam che non riesce a ritrovare il suo posto anche se è nato negli U.S.A.

PER SOTTOLINEARNE il senso, Springsteen racconta del suo incontro con Ron Kovic, l’autore di Nato il 4 Luglio. Non manca un accenno all’attualità: nell’introdurre The Ghost of Tom Joad, che rievoca il personaggio di Furore di Steinbeck, Springsteen ricorda il dramma delle famiglie separate dalle politiche razziste e inumane del presidente Trump. La risposta a questi tempi oscuri è quella che la signora Adele Zerilli ha sempre dato a suo figlio: «Metti le scarpe da ballo.» E, anche a teatro, muovi i piedi sulle note di Dancin’ in the Dark.