Non è chiaro se la destra parlamentare francese sia stata spiazzata dal discorso di Hollande a Versailles (dove il parlamento si è riunito in seduta comune straordinaria ieri), o se davvero sperasse che il presidente facesse valere l’articolo 16 della costituzione, avocando a sé i poteri eccezionali, come la carta costituzionale francese prevede. Di fatto, François Hollande ha recepito tutte, o quasi tutte, le indicazioni dell’ala destra del Parlamento, tenendo saldo, però il principio dello stato di diritto. In virtù di questo e, preso atto del fatto che la costituzione non preveda i mezzi ideali per affrontare la situazione, il presidente socialista ha deciso di affidare al parlamento un progetto di modifica costituzionale, in un senso più adatto all’attuale contesto. La svolta, dalle nuove possibili alleanze in Siria ai provvedimenti sui francesi con doppia nazionalità sospettati di legami con l’islamismo, c’è stata ed è andata esattamente nella direzione indicata dalla destra.
Proprio per questo risultano bizzarre le parole di Christian Jacob, presidente del gruppo de I Repubblicani all’Assemblea Nazionale, che ha ripetuto, in larga parte, in forma di richieste, quei provvedimenti che Hollande aveva già annunciato. Per Jacob, però, non è necessario cambiare la costituzione. L’interrogativo, volendo interpretare questo proposito dalla prospettiva politica che Jacob interpreta, è se il presidente avrebbe dovuto avvalersi dell’articolo 16 sui poteri straordinari, o richiamarsi direttamente allo stato d’assedio previsto dall’articolo 36.
Marine Le Pen ha apprezzato il cambio di linea di Hollande, denunciando, però, delle gravi lacune nel discorso del presidente che, secondo la leader del partito d’estrema destra, continua a non affrontare il problema del ritorno alle frontiere nazionali né quello della lotta all’ideologia islamista.
Marion Marechal Le Pen, deputata del Fronte, è sulla stessa linea di sua zia. La nipote del fondatore del partito deplora il fatto che nessuna proposta sia stata fatta per lottare contro l’ideologia islamista. La giovane eletta del Fronte, in aperta polemica, non si è alzata alla fine del discorso di Hollande, al contrario di tutti i parlamentari riuniti a Versailles.
Intanto si ha notizia di un tentativo d’omicidio di chiara matrice xenofoba. A Cambrai, nel nord del paese, nella notte tra sabato e domenica, un uomo di origini turche, residente in Francia, è stato colpito da alcuni colpi di arma da fuoco esplosi da una vettura, bardata con una bandiera francese. L’uomo, colpito alla schiena, non sarebbe in pericolo di vita. Secondo gli inquirenti, la vittima, individuata mentre si trovava nei pressi di un kebab, sarebbe stata scelta esclusivamente per il colore della sua pelle. A confermare questa ricostruzione sarebbero gli interrogatori di due dei tre occupanti dell’automobile dalla quale i colpi sono stati esplosi. I due sarebbero giovanissimi. Il terzo passeggero, il presunto autore materiale del ferimento, si sarebbe suicidato poco dopo l’azione. Difficile non immaginare che il ferimento rientri in una logica di rappresaglia per gli attacchi di Parigi. Sempre secondo gli inquirenti, i tre avrebbero potuto non accontentarsi del primo ferimento e tentare di fare altre vittime.
Nelle ore che hanno preceduto il discorso al Parlamento di François Hollande, l’attenzione dell’estrema destra si era rivolta contro i migranti. Il fatto che tra gli attentatori presunti di Parigi ci sia un rifugiato, ha rapidamente attirato l’attenzione di Marine Le Pen e Nadine Morano. La prima ha parlato di «almeno un migrante tra i terroristi» per ribadire la necessità di bloccare immediatamente l’arrivo di rifugiati in territorio francese. La scelta del termine «almeno» non lascia troppi dubbi sulla strumentalità dei propositi che lo seguono.
Dello stesso tenore le riflessioni, a mezzo facebook, di Nadine Morano, l’eurodeputata dei Repubblicani, in cerca di nuova collocazione politico-ideologica dopo le dichiarazioni sulla Francia come «paese di razza bianca». Per Morano, ormai scaricata da Sarkozy, la presenza di un migrante tra gli attentatori deve essere oggetto di un chiarimento da parte della Commissione europea. La stessa si augura che i migranti siano accolti nei paesi limitrofi, con i quali condividano cultura e lingua.