Intorno al festival di Sant’Anna Arresi intitolato Ai confini tra Sardegna e jazz, edizione 2019 (30 agosto – 8 settembre), una notizia di inizio agosto ha fatto parecchio rumore. Perplessità, perlopiù. Ci sarà un concerto di Giovanni Allevi. Il 2 settembre. Evento speciale aggiunto all’ultima ora. Allevi è chiaramente il nome più estraneo e anche il meno gradito dagli appassionati storici di un festival che si è sempre orientato verso le avanguardie senza precludersi vari fattori di gradevolezza. Festival di punta senza integralismo. Ma un Allevi no, dire inaspettato e fuori contesto è il minimo. Farà il solito falso-pop, il solito falso-classico, il solito falso-minimal, il solito falso-dodecafonico (dove tocca l’orrore). Forse aggiungerà un po’ di falso-jazz. Speriamo, almeno, in un buon incasso.

PER IL RESTO si annuncia un festival di gran qualità. Sperimentale e divertente. Ci godremo il 7 settembre le Liberation Narratives del Black Earth Ensemble diretto da Nicole Mitchell. Una flautista e bandleader formata dalle idee rivoluzionarie dell’Aacm di Chicago, virtuosa magnifica allo strumento per vivacità e arditezza. Presenterà un nonetto con due archi, un poeta, due vocalisti, due fiati, un pianoforte, un set di percussioni. E si può già scommettere che sarà la miglior risposta in musica – con trame sonore di ricerca e di fascino – a tutti i conservatorismi.

CI GODREMO per due sere, l’8 e il 6 settembre, l’Exploding Star Orchestra di Rob Mazurek, cornettista e bandleader, un ospite quasi fisso di Sant’Anna Arresi. L’8 proverà a re-inventarsi il Porgy and Bess di Gershwin come fece Miles con Gil Evans nel 1958, il 6 aggiungerà il terzo capitolo alle sue fantascientifiche ammalianti Galactis Parables, ricordando che proprio il festival sardo gli aveva commissionato il primo capitolo nel 2013. Un’orchestra di musicisti superbi, da Nicole Mitchell a Tomeka Reid (compagne nella Black Earth), dalla pianista Angelica Sanchez al percussionista Hamid Drake. E ci saranno elettronica e voci.

ANCHE la Burnt Sugar Orchestra diretta da Greg Tate si confronterà con Porgy and Bess l’1 settembre mentre il 31 agosto farà un’operazione acrobatica: trasformerà David Bowie da una rockstar in una blackstar. L’orchestra è uno spasso, mischia rock funky free all’insegna dell’intrattenimento trascinante. Ci godremo il pianista free-con-melodia Matthew Shipp in trio (con in più Nicole Mitchell al flauto) il 5 settembre e in solo il 6. Ci godremo personaggi emergenti prestigiosi come Ben Lamar Gay, vocalista e trombettista (8), come il cantante Dwight Trible (30 e 31 agosto), come il vocalista e pianista Lonnie Holley (4 e 5), esponenti delle nuove ibridazioni (jazz, hip-hop). E il 30 un piatto prelibato all’insegna del free-funk: Pocket Science, cioè Kahil El’Zabar (percussioni), Jamaladeen Tucuma (basso), Gary Bartz (sax), Robert Irving III (tastiere).