«I tempi sono maturi perché si arrivi all’equiparazione tra matrimoni eterosessuali ed omosessuali. La mia è un’opinione personale, ma sono convinto che nel Pd, e soprattutto tra i nostri iscritti ed elettori, la maggioranza la pensi come me». Ex capogruppo Pd alla Camera ed esponente dell’ala sinistra, Roberto Speranza spinge l’acceleratore sui diritti civili. Oggi il ddl Cirinnà sulle unioni civili approda in commissione Giustizia del Senato ma l’attende un iter reso ancora più difficile dalla presenza di 2.500 emendamenti dell’opposizione. E anche se non si escludono lavori in notturna per arrivare alla sua approvazione entro i primi di agosto, è possibile che il ddl arrivi in aula a settembre senza il suo relatore. Speranza però, decide di andare oltre le unioni civili e parla apertamente di matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Equiparare i matrimoni omosessuali a quelli eterosessuali, la sua è un’affermazione forte.
Sono convinto da tempo che su questi temi la società sia molto più avanti della politica. Esprimo un mio convincimento maturato con i tempo, ma penso che l’Italia sia in un terrificante ritardo e che i tempi siano ormai maturi per una discussione che punti a questo obiettivo.

La sua è una posizione molto avanzata mai espressa dal Pd
Penso che sia una posizione maggioritaria dentro il Pd, sicuramente tra i nostri iscritti e i nostri elettori. Si tratta semplicemente di conoscere e fotografare una realtà. Immaginare parità di diritti e dal mio punto di vista anche parità di strumenti, quindi anche il matrimonio, non arreca danno a nessuno, è un atto di civiltà in linea con tanti altri Paesi nel mondo. Abbiamo visto le scelte della Corte suprema americana, l’esito avuto dal referendum in Irlanda, Paese molto cattolico. Noi invece siamo in un incredibile ritardo.

Cosa pensa del ddl Cirinnà?
E’ stato fatto un lavoro molto importante dato il contesto di un governo in cui c’è il Pd ma c’è anche una forza come il Ncd. E’ un primo passo importante, perché per la prima volta si riconoscono dei diritti fondamentali e quindi l’Italia esce dal buco nero in cui si ritrova per essere uno dei pochissimi paesi europei a non avere alcuna legislazione in materia, cosa che ha comportato una condanna da parte della Corte dei diritti di Strasburgo. Quindi io penso che quel testo debba approvarsi nel più breve tempo possibile. E’ chiaro che dal mio punto di vista rappresenta solo un primo passo e non esaurisce la questione, perché l’obiettivo naturale è quello dei matrimoni egualitari, così come oggi è previsto in tanti altri paesi avanzati.

Lei dice che occorre fare in fretta. Ma nel Pd c’è un’area moderata che frena sull’approvazione del ddl perché contraria in particolare alla stepchild adoption, vale a dire alla possibilità di adottare il figlio del partner.
Sullo stepchild adoption esistono già pronunciamenti di tribunali dei minori che hanno superato il legislatore, e quando è un magistrato a decidere in un vuoto lasciato dalla politica penso che siamo di fronte a una sconfitta della politica. Lo stepchild adoption va semplicemente vissuto con buon senso. Se c’è una coppia che vive con dei figli è giusto che a entrambi vengano riconosciuti i diritti genitoriali. Se ad esempio il genitore naturale dovesse morire e resta solo l’altro genitore che succede? Non c’è più nessun diritto formale tra il bimbo o la bimba e l’altro genitore? Sono situazioni da affrontare con comprensione e buon senso. La domanda che pongo a chi ha dubbi è questa: cosa è meglio per quel bimbo che si trova a vivere quotidianamente in una coppia fatta di omosessuali ed è figlio di uno solo di questi genitori? Penso che sia meglio per lui avere la certezza di un legame formale anche con l’altro genitore. Io ho tantissimo rispetto per chi ha dei dubbi, però viviamo in un tempo in cui bisogna provare a guardare in faccia la realtà e quindi nel rispetto di tutte le posizioni penso che bisogna far prevalere l’interesse dei figli.

Unioni civili, omofobia… sui diritti civili in generale il Pd sembra da un a parte ostaggio del Ncd, dall’altra avere paura ad affermare principi che dovrebbero essere ormai scontati.
Non ho questa percezione. Penso invece che dobbiamo essere il partito che costruisce su questi temi un protagonismo e un avanzamento concreto. Il Pd oggi ha la responsabilità del governo, dobbiamo misurare con i fatti la nostra capacità di portare a casa i risultati. Siamo e dobbiamo essere il partito che modernizza questo Paese.

Se, come sembra probabile, il ddl Cirinnà dovesse essere approvato da una maggioranza alternativa composta da Pd, Sel e M5S, il governo secondo lei sarebbe a rischio?
Penso proprio di no. Sono sicuro che la maggioranza di governo possa reggere, perché stiamo parlando di un obiettivo qualificante. Sono ottimista e penso che alla fine anche il Ncd voterà a favore. Questi sono temi tropo importanti.