«La ripartenza in sicurezza è il nostro obiettivo principale e non lasceremo soli i presidi: ci sarà presenza significativa e 11 milioni di mascherine al giorno». Il ministro della Salute Roberto Speranza cerca di rassicurare durante l’informativa al Senato.

«La riapertura delle scuole – ha sottolineato – non è una priorità per il governo, credo che la riapertura delle scuole sia la più grande priorità per tutta la nostra comunità nazionale e allora dico: lavoriamo insieme per recuperare lo spirito che ci ha accompagnato nei mesi più difficili quando il paese si è unito». «E credo – ha aggiunto – che serva un nuovo patto che coinvolga tutti nessuno escluso: governo, Regioni, parlamento ma anche soprattutto studenti, insegnanti, presidi, genitori e personale sanitario».

SUL TEMA CALDISSIMO dell’uso delle mascherine a scuola il ministro ha chiarito «che sono obbligatorie, a scuola si va con la mascherina. Ma dividiamo i momenti dinamici, in cui ci sono rischi concreti di contatti più ristretti tra studenti, e momenti statici, in cui lo studente è fermo, ha una distanza di almeno un metro dagli altri, in quel momento può essere abbassata. Questa misura può essere rivista in relazione alla curva epidemiologica, ma saranno le autorità sanitarie a valutare».

Nel suo intervento ha parlato anche dei giovani: «Ho più volte teso la mano ai nostri ragazzi. Lungi da noi ogni forma di demonizzazione, ma dobbiamo chiedere loro di darci una mano. Continuano a essere uno strumento di diffusione del virus, i genitori e i nonni pagherebbero un prezzo molto più significativo». Anche perché se da un lato c’è un fortissimo abbassamento dell’età dei contagiati, ora la media è sui 29 anni rispetto ai 61 di questo inverno.

BUONE NOTIZIE ARRIVANO sul fronte «vaccino». «Nelle ultime ore è stato reso definitivo il contratto tra la Commissione Europea e Astrazeneca, quel contratto parte esattamente dall’intesa fatta da Italia, Germania, Francia e Olanda con questa azienda. Stiamo parlando di un candidato vaccino, quindi c’è bisogno di tutta la prudenza del caso, ma in questo contratto c’è scritto che le prime dosi se il vaccino dovesse essere confermato come sicuro, saranno già disponibili entro la fine del 2020».

Molto di questo vaccino è italiano. «In questo vaccino l’Italia è protagonista, perché il vettore virale viene prodotto presso l’Irbm di Pomezia e perché l’infialamento avverrà preso la Catalent di Anagni», ha aggiunto prima di ringraziare «uomini e donne del servizio nazionale. Il lockdown nel nostro paese ha funzionato e il comportamento degli italiani, così come le decisioni del governo, sono riusciti a piegare la curva e ci consegnano ancora un significativo vantaggio rispetto alla stragrande maggioranza dei Paesi europei».

Il Dpcm attuale con le norme anti Covid è in scadenza il 7 settembre. Ma la linea del governo è di confermarlo quasi interamente. «Si confermano le tre regole: uso corretto delle mascherine, distanziamento di almeno un metro e il rispetto delle norme igieniche fondamentali a partire dal lavaggio delle mani. Sono tre pilastri veri e propri su cui tutta la comunità scientifica e internazionale è d’accordo. Non è materia di contesa politica, tre regole essenziali che ci devono accompagnare in questa fase di convivenza con il virus», ha detto ancora Speranza.

NOVITÀ INVECE per il ricongiungimento di coppie cosiddette binazionali: «Abbiamo probabilmente trovato una soluzione e il mio auspicio è che dentro questo Dpcm possa arrivare una risposta positiva a questa richiesta legittima che arriva anche da tante coppie che vivono il prezzo di una divisione da molto tempo», annuncia Speranza.
Infine Speranza ha annunciato che «a brevissimo, in nome della trasparenza saranno resi pubblici tutti i verbali del Cts», alcuni dei quali ancora secretati.

La mozione della maggioranza giallorossa chiede al governo di «assicurare l’ordinato e regolare avvio dell’anno scolastico, con la ripresa in presenza delle attività didattiche, nel rispetto delle necessarie misure sanitarie» e «la ripresa, nel più breve tempo possibile, delle attività universitarie in presenza». «Sebbene si evidenzino segnali di ripresa della circolazione del virus», viene spiegato, il quadro generale «non manifesta tuttavia particolari criticità», anche perché i focolai sono «circoscritti» e «sebbene in aumento, vengono immediatamente contenuti». Inoltre, «persiste l’assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali».

Anche buona parte dell’opposizione loda il ministro Speranza ma contesta compatta la proroga dello stato di emergenza.