Il bollettino di ieri parla di 2677 nuovi casi positivi al coronavirus in 24 ore. Nonostante l’aumento dei test eseguiti, risaliti quasi a quota centomila, rimane dunque stabile il numero dei positivi giornalieri. Riprende a salire il numero dei decessi per Covid-19, 28 ieri. Non è una sorpresa, visto che in terapia intensiva ci sono 319 persone (quattro in meno del giorno prima). Stabile il tasso di positività dei test a livello nazionale, con il 2,7% dei tamponi positivi sul totale dei test eseguiti. La Campania è di nuovo la regione con più nuovi casi, 395 ieri. E da ieri è anche la regione con più malati in rianimazione (47, tre più del Lazio).

L’allarme che era salito improvvisamente nei giorni scorsi offre dunque un giorno di relativa tregua. Il governo, però, non intende abbandonare la linea della prudenza. Lo ha fatto capire il ministro della Salute Roberto Speranza nel presentare in Senato il Dpcm che il governo approverà la settimana prossima, dopo lo slittamento del cdm deciso ieri.

SECONDO IL MINISTRO, che ha citato i dati del Centro europeo per il controllo delle malattie, Italia e Germania sono i Paesi del continente con i numeri migliori. Ma in Europa si registra «un cambio di fase», con nuove misure restrittive in tutti gli Stati dopo l’allentamento dell’estate. Speranza ha difeso la scelta di prolungare fino al 31 gennaio lo stato di emergenza, «impalcatura istituzionale» necessaria per «garantire maggiore rapidità di intervento». Sono confermati dunque nel loro ruolo la Protezione Civile, il Commissario straordinario Arcuri e il Comitato tecnico scientifico.

Il Dpcm, ha anticipato il ministro, non conterrà provvedimenti sorprendenti. Introdurrà l’obbligo di indossare la mascherina in tutti i luoghi aperti e in ogni orario. È una scelta già fatta da diverse regioni e il Dpcm si limiterà a estenderla a tutto il territorio nazionale. Non tutti gli esperti sono convinti dell’efficacia delle mascherine all’aperto, ma il provvedimento ha anche uno scopo psicologico: comunicare «l’innalzamento della soglia di attenzione». Il divieto di assembramento rimarrà in vigore e per farlo rispettare saranno previsti più controlli, che riguarderanno anche il rispetto di norme igieniche come il lavaggio delle mani. Il senso delle misure è «creare le condizioni perché le strutture del servizio sanitario nazionale non risentano di una pressione troppo pesante». Sebbene il decreto rilancio contenga risorse per raddoppiare il numero di posti letto in terapia intensiva, la tendenza al rialzo del numero di pazienti ricoverati richiede «prudenza e maturità».

NEL DECRETO sono previste misure per aumentare la capacità di fare tamponi. Si arriverà ai trecentomila ritenuti necessari da Andrea Crisanti, l’artefice del “modello Veneto”? Speranza non ha dato cifre. Ma un aiuto arriverà dai test rapidi antigenici, già sperimentati negli aeroporti e nelle scuole, e da quelli salivari. «La scienza ci darà risultati importanti nei prossimi mesi», ha detto Speranza, prima di una piccola bugia: «L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha annunciato di aver iniziato formalmente la fase di validazione del primo vaccino anti-Covid prodotto da AstraZeneca» con il contributo di aziende italiane.

In realtà, l’Ema non ha annunciato alcuna validazione – si limiterà a esaminare i dati sull’immunogenicità già noti da mesi – e i test negli Usa sono attualmente fermi per i dubbi sulla sicurezza del vaccino. L’Italia investirà comunque sulla ricerca contro il Covid 80 milioni di euro entro il 2020 e 300 nel 2021. Ma si tratta di stanziamenti già decisi nel dl Agosto in via di conversione al Senato.

POCHE CITAZIONI sulla riforma del servizio sanitario – «provare a riformarlo e a cambiarlo con più risorse è un’opportunità». Speranza ha auspicato «in aula e nelle commissioni una discussione su come immaginiamo il servizio sanitario del futuro». «I prossimi mesi non saranno facili» ha concluso il ministro, facendo appello alle reti di solidarietà e al volontariato che hanno già dato prova di sé durante il lockdown.

Oltre alle parole di Speranza, del Dpcm circolano bozze che correggerebbero alcuni errori del passato. Per evitare che le regioni vadano di nuovo in ordine sparso com’è avvenuto per le discoteche, il potere di azione degli enti locali sarà limitato all’introduzione di provvedimenti più restrittivi di quelli nazionali. Per allargare le maglie, invece, le ordinanze regionali dovranno avere il benestare del Comitato Tecnico Scientifico.

SUL PIANO DELLE MISURE sanitarie, dunque, il Dpcm conterrà soprattutto aggiustamenti alla linea già in vigore. Non dovrebbero esserci restrizioni alle attività commerciali sul modello di quelle introdotte in Francia in queste ore, né disposizioni su lockdown locali, di cui si fa invece menzione nella nota di aggiornamento al Def. Eventuali aggiornamenti richiederanno dunque nuovi provvedimenti del governo.