Un altro afroamericano ucciso da un poliziotto negli Stati uniti e questa volta è accaduto a El Cajon, vicino a San Diego in California. Poco dopo l’omicidio una folla di persone è scesa in strada nei pressi del commissariato di polizia, creando momenti di tensione. La polizia ha subito diramati comunicati attraverso i social network nei quali veniva specificato che la persona uccisa era disarmata «ma non con le mani alzate», aggiungendo che un video mostrerebbe la vittima nell’atto di prendere qualcosa da una tasca, puntandolo contro gli agenti.

Il capo della polizia di El Cajon, Jeff Davis, non ha voluto dire quale fosse l’oggetto che l’uomo ha estratto dalla sua tasca e puntato contro gli agenti, ma ha ammesso che non era un’arma.

Alcuni testimoni oculari che si sono uniti alla protesta sostengono che l’uomo é stato colpito quando aveva la mani alzate.

L’uomo ucciso soffriva di disturbi psichici: è quanto ha riferito alla polizia la sorella delal vittima, secondo quanto riportato dal capo della polizia locale Jeff Davis. Circa 200 persone hanno protestato contro l’uccisione dell’uomo, che secondo alcuni amici di famiglia si chiamava Alfred Orlango e aveva 30 anni, secondo quanto riportato dall’edizione online del San Diego Union Tribune.

Sempre secondo gli amici di famiglia, l’uomo avrebbe avuto un crollo mentale: la polizia aveva ricevuto diverse segnalazioni di una persona che agiva in modo strano e camminava tra il traffico. Quando gli agenti lo hanno rintracciato, l’uomo si trovava dietro un ristorante e agli ordini dei poliziotti ha reagito estraendo un oggetto non identificato dalla sua tasca e glielo ha puntato contro tenendolo con entrambe le mani.