Almeno 5 persone, fra cui un agente di polizia, e altre sono rimaste ferite dopo una serie di sparatorie avvenute nell’area Denver, Colorado, dove un uomo ha aperto il fuoco in diversi punti della città, prima di essere fermato dalle forze dell’ordine. Come spesso accade, fra le vittime c’è anche l’uomo che ha sparato, e il motivo di questo ennesimo mass shooting non è ancora chiaro.
Secondo la ricostruzione della polizia, l’uomo ha cominciato a sparare poco dopo le 5 del pomeriggio (l’una di notte in Italia), uccidendo due donne e ferendo un uomo. Poco dopo ha ricominciato a sparare in una diversa area di Denver, uccidendo un altro uomo, mentre nella terza e ultima sparatoria non ci sarebbero state vittime.
La polizia a questo punto è riuscita ad intervenire inseguendo l’auto del sospetto che inizialmente è riuscito a fuggire, ma poco dopo è stato localizzato in un sobborgo di Denver, Lakewood. Dopo una fuga a piedi, ha di nuovo aperto il fuoco contro gli agenti di polizia, per poi cercare rifugio in un albergo dove ha sparato ad uno dei dipendenti. In quest’ultima sparatoria è rimasto ferito anche un agente di polizia e il sospetto è stato ucciso.

SECONDO il Gun Violence Archive che tiene il conto degli episodi di violenza armata negli Usa, questa è solo una delle ultime di oltre 675 sparatorie di massa avvenute negli Stati Uniti quest’anno, e in cui sono morte, o sono state ferite, almeno 4 persone.
Gli inquirenti stanno lavorando per stabilire un movente mentre l’indagato al momento non è stato ancora identificato.
«Tutto questo lutto si deve all’azione di un solo uomo. Siamo nella stagione delle feste natalizie – ha detto il capo della polizia di Denver Paul Pazen durante una conferenza stampa – Questo tipo di follia non è normale per la nostra comunità».

In Colorado ci sono state numerose sparatorie di massa da quando nel 1999 due studenti della Columbine High School hanno sconvolto il Paese aprendo il fuoco e uccidendo un insegnante e 12 compagni di classe. Da allora le sparatorie in Colorado sono aumentate, e lo scorso marzo un uomo armato ha ucciso 10 persone in un negozio di alimentari di Boulder. Circa due mesi dopo, un altro uomo ha aperto il fuoco a una festa di compleanno a Colorado Springs, uccidendo 6 persone prima di togliersi la vita. Il mese scorso, 6 adolescenti sono rimasti feriti in una sparatoria in un parco nel sobborgo di Aurora, vicino Denver.

GLI ATTIVISTI per il controllo delle armi non hanno nascosto la loro frustrazione per la risposta «molto debole» da parte delle istituzioni che dovrebbero occuparsi delle sparatorie di massa. «Notizie come queste escono velocemente dal radar dei telegiornali – ha detto alla Cnn Manuell Oliver, padre di Joaquin, una delle 17 persone uccise nel 2018 alla Marjory Stoneman Douglas High School in Florida – Solo 4 anni fa una sparatoria poteva scatenare un dibattito nazionale. Questa storia domani sarà dimenticata dai media e da Washington».