Oggi in Spagna andranno in scena nuove proteste contro il probabile «governo illegittimo» di Mariano Rajoy. Subito dopo che il leader conservatore spagnolo ha annunciato di aver accettato l’incarico del re a formare il nuovo esecutivo, la Coordinadora 25S, un insieme di sigle, considerate eredi del movimento M15 degli indignados, ha convocato la protesta «Circonda il Congresso».

L’obiettivo sarà una manifestazione per circondare il parlamento il giorno in cui Rajoy otterrà la fiducia grazie all’astensione del partito socialista. La convocazione della protesta, diffusa sui social, ha definito l’ultima evoluzione politica spagnola un «golpe del regime» e ha invitato a opporre «una piazza di lotta» ad un parlamento «vuoto di democrazia». Pablo Iglesias, leader del partito Podemos ha salutato il fatto che «in democrazia i cittadini esercitino i loro diritti civili», anche se all’interno della formazione viola si è registrata una mini spaccatura nella leadership.
Podemos fin dal post elezioni ha iniziato un percorso di riflessione sulla propria forza sociale. Partecipare all’iniziativa, secondo Iglesias, significherebbe attestare questa consapevolezza, tanto più che Izquierda Unida, alleata di Podemos a formare la compagine elettorale di Unidos Podemos, ha aderito e parteciperà alle proteste.

Per altri dirigenti, come ad esempio Inigo Errejon, potrebbe trattarsi di un azzardo, dato che oggi a Madrid come in altre città il governo metterà in campo un ingente dispositivo di forze dell’ordine, con un conseguente rischio di incidenti.

Iglesias ieri ha già spinto sull’acceleratore, quando ha affermato che «ci sono più delinquenti potenziali in questa sala che fuori». La presidente dell’assemblea Ana Pastor è intervenuta per fermare grida e proteste degli onorevoli degli altri gruppi. Iglesias ha poi nuovamente attaccato, affermando che i deputati del Partido Popular «dovrebbero tacere quando si parla di delinquenti», ricordando i casi di corruzione vicini al Pp emersi negli ultimi anni.