“..fucking with me cause I’m a teenager..”

  – NWA: Fuck Tha Police 

L’ultimo, ennesimo, video che va a ingrossare lo smisurato archivio dell’endemico abuso di polizia in America, ripropone un iconografia fin troppo nota con una incongrua novità: sposta l’azione dentro un aula scolastica.  In quella classe del liceo di Spring Valley, in South Carolina, la vittima è una adolescente afroamericana che si rifiuta di lasciare l’aula e viene aggredita con ferocia da un energumeno dello sheriff’s department. Il poliziotto che la sbatte a terra con tutto il banco e la trascina come un sacco per ammanettarla potrebbe essere all’opera su un marciapiede di Baltimora o della South Side di Chicago. Il fatto che invece che sul cofano di una volante sbatta la faccia della ragazza sul pavimento di una scuola è una variante ancora più efferata su una atavica scena di troppo ordinaria violenza.

https://youtu.be/TXhS_zW29Ks

L’irruzione della violenza poliziesca da strada in una lezione di liceo registrata lunedì sui telefonini dei ragazzi della Spring Valley High School è raccapricciante quanto assurda nella sua paradossale sproporzione: un pestaggio di polizia dell’adolescente che non  posa il telefono.

È incredibile eppure è così,  molte medie superiori Usa hanno in dotazione permanente negli istituti pattuglie di polizia. Un programma istituito per difesa conto eventuali sparatorie – altra specialità nazionale – ma la direzione scolastica di ogni istituto può disporre degli agenti anche per mantenere la disciplina ordinaria. Quindi ad ogni ragazzo americano può capitare di venire a contatto con un agente armato a scuola, o fermato da una volante e ammanettato per aver marinato.

È prassi corrente nei municipi americani mantenere un coprifuoco per i giovani in età scolare: se ti trovi fuori da scuola senza giustificazione sei passibile di arresto; se la tua pelle è scura rischi di passare guai peggiori.

La scena registrata a Spring Valley in un ordinario giorno di scuola ha insomma riproposto in quell’aula l’amalgama tossico di psicologia della violenza, di cultura di controllo sociale, razzismo e congenita diffidenza dei giovani che avvelena ancora oggi in modo incredibilmente intrattabile la società pur multietnica e nominalmente liberale d’America.