Finalmente un album di sano rock’n’roll, diretto e senza fronzoli. Il ritorno al disco dei Volcano Heat, dopo Vive le rock! del 2011 (Go Down Records) e due ep, è una boccata d’aria fresca per chi ama brani pieni di energia e dal sound essenziale e potente. Del resto il Veneto, a partire dagli Ojm fino agli One Dimensional Man, è terra di alti volumi e distorsioni, e i Volcano Heat, con quei pezzi ispirati a Kinks, Black Sabbath e Stooges, si rifanno in modo chiaro alle radici del rock’n’roll (soprattutto inglese), con un approccio però attualissimo, grazie anche all’ottima produzione di Alex Marton.
Nati dall’incontro tra lo stoner degli Zond e il pop elettronico dei Lola Rent (due perle dell’underground di queste zone), lo storico trio dopo un decennio è diventato un quartetto (con l’arrivo di Simone Vian degli Underdogs), e suona ancora più compatto e intenso. Influenze punk e garage, il basso dalle linee dark, la batteria precisa e heavy al punto giusto, arricchiscono tracce che potrebbero essere tutte potenziali hit, quanto a orecchiabilità e immediatezza.