«Ciò che facciamo deve durare oltre noi», Luca Bergamo usa una frase ad effetto per concludere sul blog di Grillo la sua presentazione come assessore alla Cultura, anche se in quel ruolo lo ricorderemo soprattutto per il lungo Capodanno 2017 (uno street festival di 18 ore su 10 km di strade, con oltre 500 artisti e 12 istituzioni coinvolte) presentato alla stampa poche ore prima della sua investitura a nuovo vicesindaco.

Appena novanta minuti sono bastati alla maggioranza pentastellata riunita a Palazzo Senatorio per decidere di accettare la proposta di Virginia Raggi che, incassato il passo indietro dell’assessore alle Partecipate Massimo Colomban, favorito da Casaleggio jr, nomina Luca Bergamo al posto del silurato Daniele Frongia (a cui rimangono le deleghe dello Sport) e si sfila così elegantemente dal “commissariamento” del direttorio.

«Non mi sento commissariata», aveva detto la sindaca in mattinata uscendo da casa, serena anche rispetto alla possibilità di ricevere un avviso di garanzia: «Se succede valuteremo».

A tempo record anche la nuova assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari che con un curriculum corposissimo prende il posto di Paola Muraro, costretta alle dimissioni dopo l’avviso di garanzia per i reati ambientali dei quali dovrà rispondere domani ai pm.

«Continueremo a lavorare insieme per il rinnovamento della nostra città»: usa solo poche parole, Raggi, per dare il benvenuto al nuovo vicesindaco, definito dal capogruppo capitolino M5S Paolo Ferrara «una persona straordinaria che ha condiviso con noi un percorso importante e che ha dato un contributo alla città in questi mesi». In verità, da uomo di sinistra, frequentatore degli spazi autogestiti e ideatore – veltroniano com’era – del festival Enzimi che rivoluzionò l’uso dell’ex mattatoio di Testaccio, Bergamo è stato anche sul punto di candidarsi a sindaco, con una lista in embrione di “reti civiche”. Poi non se ne fece più nulla, fatto sta che allora era in competizione con i 5 Stelle.

«È stata una scelta condivisa», ha assicurato il capogruppo Ferrara, sottolineando: «Come avete visto siamo ripartiti molto velocemente». In effetti in poche ore sono stati scartati due possibili candidati vicesindaco. Prima l’assessore Colomban che, andando incontro ai desiderata di Raggi, ha rifiutato gentilmente l’offerta, definita troppo «gravosa» per l’imprenditore veneto che passa nella Capitale solo pochi giorni alla settimana e troppo impegnativa per un «tecnico» come lui poco incline a compiti così «politici». Subito dopo è stato scartato anche il nome di Andrea Mazzillo, l’assessore al Bilancio sul quale puntava in particolare la sindaca ma che, forse proprio per questo, ha perso rapidamente quotazione nel consesso di consiglieri 5S.

Al posto di Muraro invece Raggi sceglie una vera ambientalista: collaboratrice di Alex Langer, attualmente docente universitaria a Modena e a Reggio Emilia, dove ha rivestito anche il ruolo di assessora, al pari di Genova, Montanari ha partecipato alla Conferenza sull’ambiente di Rio de Janeiro nel 1992, all’Earth summit di Johannesburg nel 2002, Rio+10, e nel 2015 a Cop21. «C’è stata subito grande sintonia tra me e la sindaca Raggi», ha riferito la professoressa che coordina i corsi e-learning del progetto europeo Weeenmodels, riferendo subito di voler portare Roma sempre più verso “Zero Waste”.

«Le principali linee di quest’azione – spiega Montanari – saranno l’applicazione della normativa europea e l’adozione di un grande piano comunale per la riduzione dei rifiuti per passare dall’economia lineare a quella circolare e rigenerativa. Mi piacerebbe che i rifiuti venissero chiamati materiali post-consumo per garantire un futuro sostenibile soprattutto per le nuove generazioni».