Non è e non può essere un libro come un altro «Portandomi dentro questa magia» (Cultura Nova Edizioni, pag. 213, euro 19). Perché l’oggetto del volume si chiama Sophia Loren che non è un’attrice come le altre e l’autore si chiama Paolo Lubrano che non fa il critico o il saggista cinematografico di mestiere. E forse proprio per questo l’incontro «impossibile» tra una diva planetaria e un fan estremo (che hanno in comune solo l’origine puteolana) è diventato qualcosa di speciale e non poteva che sfociare in un corposo omaggio per i 70 anni di carriera della Loren, tra l’elegante album di ricordi, la ricostruzione colorita della vita privata e artistica della Loren e l’affresco socio-antropologico. Lubrano, puteolano da sette generazioni, si è specializzato negli anni nella creazione, produzione ed organizzazione di eventi, di cui alcuni televisivi, in tutta Italia e tra questi il Premio Civitas città di Pozzuoli. Un riconoscimento che da molti anni viene assegnato ad importanti personaggi della cultura, della musica, della scienza, del cinema e dello spettacolo, che diventano testimonial ed ambasciatori nel mondo dei Campi Flegrei, realizzando una grande operazione di promozione e di marketing territoriale.

E l’edizione del 2005 ha visto il ritorno a Pozzuoli dopo circa 20 anni, proprio della sua cittadina più illustre premiata nel corso di quella che ancora oggi è considerata una giornata memorabile per la città. E l’autore non contento ha continuato a coltivare la sua «insana» passione per la diva, a prolungare naturalmente la sua dedizione alla «causa» in qualcosa che restasse nel tempo e soprattutto desse un segnale di diversità rispetto ai non pochi volumi e monografie dedicati alla Loren non solo in Italia. Il materiale raccolto da Lubrano in tanti anni (foto, riviste, copertine, scritti, oggetti) che ha condiviso con un altro paio di collezionisti maniacali italiani, non poteva restare custodito in una casa o in un deposito e nascosto ai più e chiedeva solo di essere mostrato e organizzato in un bel percorso visivo. E infatti il volume – grazie anche al lavoro di editing di Amedeo Colella – è talmente ricco di circa 180 immagini a colori e in bianco e nero che la lettura del testo rischia di passare in secondo piano o meglio si è talmente piacevolmente risucchiati in un tourbillon visivo che si è tentati di considerare la parte scritta come supporto narrativo alle immagini e non il contrario.

I 35 capitoli del libro dopo le prefazioni di Valerio Caprara e di Ludovica Nasti, un’altra puteolana doc, la giovanissima protagonista di «L’amica geniale», ci guidano nel viaggio privato e pubblico dell’attrice, nel sogno «impossibile» realizzato da una adolescente nella Pozzuoli del dopoguerra, nella bella favola con la trasformazione graduale di Sofia Scicolone in Sofia Lazzaro e poi in Sophia Loren dove quella f diventata ph era strettamente funzionale al lancio nel firmamento cinematografico e alla consacrazione internazionale grazie ai due decisivi incontri con il produttore pigmalione marito Carlo Ponti e con il maestro del Neorealismo Vittorio De Sica. Consapevole di avere tra le mani un materiale unico e di dover parlare di un mito, di un’eccellenza italiana e del caso unico di un’attrice che oggi ha 87 anni e ne vanta ben 70 di carriera (un record), di dover fare i conti con uno dei nomi più famosi a livello planetario e intergenerazionale (è difficile trovare qualcuno che non ha mai sentito nominare Sophia Loren come Maradona e i Beatles), Lubrano ha scelto la strada della ricostruzione semplice e appassionante, del racconto di una bella ragazza che negli anni ’50 sicuramente non passava inosservata ma che rischiava di diventare un’ennesima «bellissima» viscontiana e che invece avrebbe avuto successo e sarebbe stata corteggiata anche da Hollywood, del montaggio di matriali vari (cronaca, storie vere, aneddoti) per restituirci anche il clima e il contesto di un cinquantennio.

Con il supporto non proprio secondario di foto in bianco e nero della Pozzuoli d’epoca comprese quelle del bradisismo che colpì la cittadina, di scorci del quartiere natio, di foto delle bellezze artistiche e architettoniche dell’area dei Campi Flegrei, di lettere e rari documenti dell’epoca, di altre foto della giovanissima Sofia scolastiche e familiari (con la sorella e la mamma e con Ponti), delle copertine dei fotoromanzi da lei interpretati, di Miss Italia, delle locandine e manifesti dei film più famosi da L’oro di Napoli alla Ciociara , da Ieri, oggi, domani ai successi hollywoodiani e quelle con Mastroianni e naturalmente foto relative a eventi, premiazioni, bagni di folla. Il tutto inframmezzato dai gustosi racconti di napoletanità di Amedeo Colella.