In Sudafrica si torna a parlare di Tamsanqa Jantjie, il finto interprete della lingua dei segni che ha suscitato scalpore e incredulità nel mondo intero per la sua surreale performance alla cerimonia per Nelson Mandela a Johannesburg, alle spalle dei principali leader mondiali. Jantjie è riapparso ieri in un video postato su Facebook, filmato a quanto pare da semplici passanti; indossa la t-shirt blu dello Sterkfontein, l’ospedale psichiatrico di Krugersdorp in cui è stato ricoverato la settimana scorsa.

«Dicono che sono un impostore – afferma nel video -, ma allora sono un grande impostore, perché ho rivelato quel che sta succedendo all’interno del governo e del sistema». L’uomo si è inoltre definito un «avvocato dei disabili», agguingendo: «In quello stadio non c’era neanche una carrozzella mentre io facevo l’interprete, dicono che io ho sbagliato, ma allora cos’è giusto?». Jantjie ha ribadito di essere affetto da schizofrenia e di aver «visto gli angeli» quel giorno.

Processato per omicidio, tentato omicidio e rapimento, ha confessato di aver partecipato all’uccisione di due persone, ma le accuse sono state ritirate per le sue condizioni mentali.