Sono tempi complicati e qui al cohousing lo si vede. Fino ad oggi ogni scusa era buona per incontrarci. Ora ci ritroviamo quasi solo per dar voce a preoccupazioni e affrontare problemi della casa, della terra e di salute. David, per le feste natalizie, viene sempre a trovarci con il suo violino e la sua dolcezza. E’ arrivato per cena e gli prepariamo la polenta di cui è ghiotto; d’altronde viene dal Trentino, dalla Val di Fiemme. Abita con gli anziani genitori e vive di campagna, qualche animale e musica. Ha studiato conservatorio e violino. Colleziona violini e gira con i maestri liutai per i boschi delle sue valli, quando vanno a scegliere alberi per gli strumenti musicali. Le foreste di abeti rossi sono chiamate di Stradivari perché si dice che da lì, lo stesso, ricavasse il legno per i suoi famosi violini. David racconta con dolore il disastro ambientale di novembre. Il maltempo ha abbattuto alberi di 150-250 anni. Non è rimasto nulla in piedi: ci vorranno 100 anni per rivedere quelle foreste. Ognuno di noi ricorda le catastrofi naturali degli ultimi mesi in italia e nel mondo: frane, allagamenti, trombe d’aria, nubifragi, incendi. Sono ormai certe le conseguenze disastrose dei cambiamenti climatici di cui i terrestri sono grandi responsabili. Alla conferenza sul clima di Parigi del dicembre 2015, 195 paesi hanno concordato il primo piano di azione universale sul clima per limitare il riscaldamento globale, purtroppo con ripensamenti successivi di governi quali l’America e la Cina. Laura Marchetti, pacifista ed ecologista nel libro: “Agalma. Per una didattica della carezza” (BA-2017) parla dell’ecocidio della nostra epoca. La Natura, un tempo divinità dotata di vita e intelligenza, nella immagine moderna è diventata “oggetto” che va domato attraverso riduzione (dal complesso al semplificato e divulgabile) e separazione dalla parte spirituale dell’uomo. E’ diventata un eterno “gelido inverno”. Marchetti propone l’ecologia “profonda”, che pone al centro, non l’uomo, ma la Natura e la vita che non possono essere “capitale umano” e che hanno il diritto alla “infunzionalità”: la rosa fiorisce senza un perché e non per farne profumo. La vita non è una certezza, è una possibilità, e per questo ci pone come principio supremo “il principio di responsabilità”. Solo così si apre la strada di vera amicizia tra esseri umani e animali ed universo. A sera inoltrata David al suo violino e Aurora al pianoforte ci suonano la Sonata in sol maggiore KV.301 di Mozart. E con la musica rinasce la gioia dello stare insieme e la consapevolezza di quanta bellezza possa nascere dallo studio, dalla cura e dalla dedizione.