Stefano Rodotà ha sempre combattuto la violenza ed è tra i più coerenti artefici di una battaglia per la legalità costituzionale. La sua storia politica e quella intellettuale valgono a dimostrarlo. Appare pertanto «deprecabile» la campagna orchestrata contro la sua persona, prendendo a pretesto mal comprese dichiarazioni inequivocabilmente di condanna della follia brigatista. È «comprensibile», invece, la ragione di tanto accanimento: esso rappresenta il segno di una battaglia politica che ha ormai perduto ogni riferimento alla realtà e rispetto per la storia delle persone. Per noi una modalità inaccettabile.

Gaetano Azzariti, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Raniero La Valle, Massimo Villone