Avrebbe potuto innescare nuove polemiche sul teatro Argentina, se le poltrone di velluto della storica sala non fossero già state inviate tutte in riparazione. Così una distesa di sabbia marina copre tutta la sala, come fosse una spiaggia. E di questo si tratta fin dal titolo: Sun & sea, sole e mare appunto (tutti i giorni alle 16; 17,30; 19; 20,30 fino al 4 luglio), un panorama umano di giovani, anziani, coppie e famiglie, stesi al sole dei riflettori (col pubblico nei palchetti) come su qualsiasi litorale del mondo, ma qui imbandito a scopo ambientalista per denunciare i pericoli dell’inquinamento. Realizzato qualche anno fa in Lituania e arrivato in Italia, lo scorso anno alla Biennale veneziana. Sono i «comportamenti» tipici da spiaggia a colpire l’occhio, ma in realtà quel tableau vivant è dominato dalla musica, perché la gran parte di quei «bagnanti» sono cantanti che fanno coro di dolci e suadenti melodie baltiche. Un contrasto che colpisce lo spettatore, come anni fa, proprio sul palcoscenico dell’Argentina, erano arrivate da Vilnius le scatenate, meravigliose cassiere del supermarket, che ci avevano affascinato col canto segnato dagli scatti di casse e scontrini. Una via lituana alla presa di coscienza che ha un innegabile fascino di convincimento.