Se volete capire quanto di buono e di cattivo ci sia nel calcio inglese di inizio Terzo Millennio, dovete assolutamente leggere le preziose 200 pagine di Sogni e Realtà, di Stefano Faccendini (editore Ultra Sport). L’autore vive e lavora da anni oltre Manica e può vantare una conoscenza enciclopedica del movimento calcistico locale, così il suo racconto di un match per ogni turno di FA Cup – compresi i tanti round preliminari – diventa un’occasione per riscoprire la genuinità e la passione delle migliaia di realtà dilettantistiche che costituiscono le troppe spesso ignorate fondamenta del Beautiful Game. Il viaggio di Faccendini inizia già ad agosto e ci porta a scoprire luoghi quasi mitoligici – come Cheddar, che dà il nome al famoso formaggio – dove senza l’impegno di volontari ancora realmente innamorati del football si farebbe fatica a tirare avanti. Eppure basterebbe che la Federazione e la opulenta Premier League allargassero un po’ i cordoni della loro gonfissima borsa per garantire maggiore sostenibilità a club storici e che rappresentano ancora un grande collante per intere comunità, spesso tartassate da nefaste politiche governative.

L’empatia che l’autore prova verso questo mondo e i suoi protagonisti rendono la prima parte del libro veramente un piccolo gioiello. In quei luoghi la Coppa d’Inghilterra mantiene tutto il fascino e il prestigio che la competizione calcistica più antica del Pianeta (prima edizione 1871-72) merita, ma che purtroppo negli ultimi anni ha perso a scapito di Premier e Champions League. Nella seconda metà del volume si percepisce distintamente la disillusione di Faccendini nei confronti del vertice della piramide del calcio inglese, ma la lettura rimane gradevole. Anzi, se possibile i tanti cenni storici e le riflessioni che punteggiano la narrazione aiutano ancor di più a comprendere gli errori del presente – e alcuni anche del passato, quando per esempio il razzismo era una piaga ulcerante in ogni stadio del Regno.

Uno degli elementi che ci fanno vedere ancora il bicchiere mezzo pieno è la solidarietà tra tifosi di diverse squadre, espressa soprattutto quando uno dei numerosi speculatori di turno – si veda il caso dell’italiano Francesco Becchetti con il Leyton Orient – rischia di cancellare in un attimo la centenaria storia di un club. L’antidoto contro queste scellerate operazioni finanziarie sono e sono stati di frequente i fan trust, tra cui spicca quello dell’AFC Wimbledon, capace di riportare nel calcio professionistico una squadra defraudata dei suoi diritti sportivi. Storie meravigliose, che scaldano il cuore dei veri appassionati.