Dopo lo scrutinio del 98.12% delle schede per le elezioni parlamentari svoltesi domenica scorsa in Moldavia, continua a mantenere la maggioranza relativa il Partito socialista, con il 20,77%. Al secondo posto i liberal democratici (19,97%), quindi i comunisti (17.72%), seguono i democratici (15,91%) e alla fine i liberali (9,53%).

In riferimento alla maggioranza relativa ottenuta dal Partito socialista, dichiaratamente pro Unione euroasiatica, filo-russo e contrario all’adesione alla Unione europea, il Direttore dell’Istituto moldavo di ricerche diplomatiche Valerij Ostalep, ha detto che tali risultati elettorali rappresentano «il più sonoro schiaffo alla diplomazia europea degli ultimi 5 anni. Il numero di visite di loro diplomatici, dirigenti e presidenti ha superato ogni norma di buon senso.

Arrivano ogni settimana e ci dicono che siamo una fantastica storia di successi».

Da parte sua il leader del Partito comunista moldavo ed ex Presidente della repubblica Vladimir Voronin ha avanzato forti recriminazioni nei confronti della Commissione elettorale e ha dichiarato che «qualcosa è successo» con il conteggio elettronico delle schede.

Voronin si è soffermato anche sull’esclusione, alla vigilia, del Partito dei Comunisti-Riformatori.