«Qualcuno ricordi a Matteo Renzi, e magari anche a Matteo Orfini, che il Pd governa già il paese con Mdp e con D’Alema». In attesa della tre giorni milanese – organizza Mdp dal 19 al 21, titolo ’Fondamenta’ – Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della regione Lazio e colonna romana della rete di Giuliano Pisapia deve prendere atto che il Pd non farà alleanze. La legge elettorale non va nella direzione chiesta da Campo progressista, e cioè in quella delle alleanze: «Siamo contro i capilista bloccati e per un premio alle coalizioni per garantire governabilità ed evitare l’vventurismo che consegnerebbe il paese al peggior populismo».

Per Renzi la partita delle alleanze è chiusa, almeno per questo giro. Perché la sinistra e D’Alema sono quelli che hanno «picconato» l’Ulivo.

Meglio che Renzi si informi. Con D’Alema e compagni governa ovunque. Ovunque esistono coalizioni civiche e di centrosinistra i democratici e progressisti ci sono.

Vuol dire che alle prossime elezioni vi presenterete insieme in molte città?

Il Pd già governa quindici regioni, dodici delle quali sono amministrate da coalizioni di centrosinistra. Negli oltre mille comuni che vanno al voto, nel 70 per cento dei casi si rafforzano le coalizioni civiche di centro sinistra. La coalizione c’è in tre casi su quattro nel voto nei capoluoghi di regione: Genova, L’Aquila e Palermo. La coalizione c’è in 24 capoluoghi di provincia, tra cui Alessandria, Como, Oristano, Frosinone, Rieti, Lecce e tante altre città. Basta questo per fare pulizia di tutta quella propaganda contro le coalizioni che il Pd sta facendo circolare.

Le potrebbero rispondere: nelle città non è come al governo nazionale.

Perché? Se per Renzi il punto non sono i programmi ma la presunta antropologia rissosa della sinistra, il problema dovrebbe porsi ovunque. Ma è una contraddizione: l’hanno informato che a Genova, Pistoia o Lucca potrebbe trovarsi sullo stesso palco con Bersani e Dalema a festeggiare una vittoria? Io me lo auguro. Il Pd sia responsabile: per battere le destre razziste e il populismo reazionario c’è bisogno di tutti. Anche perché le coalizioni cittadine esistono perché sono un’esigenza unitaria del popolo di centro sinistra, e non perché le decide a tavolino qualcuno. O forse l’unica coalizione che immaginano è quella con Berlusconi? Allora lo dicano chiaramente e lo pratichino ovunque. Noi non siamo il forno di riserva.

Renzi però sarebbe ben disposto verso Pisapia e la vostra rete. Non vi interessa?

Cerca di dividerci in buoni e cattivi. Peraltro molti di noi fanno fatica a stare dalla parte dei buoni. In ogni caso quest’atteggiamento è fastidioso: non ho mai militato nello stesso partito di D’Alema e Bersani, ma trovo insopportabile l’accanimento su una persona, è una pratica politica inaccettabile. Ogni iscritto al Pd e anche ogni parlamentare, tanto più alcuni miracolati che non cito per carità di patria, deve qualcosa alla vecchia Ditta: cioè a Bersani e D’Alema.

A Milano Pisapia e D’Alema si uniranno?

Il movimento che lanceremo a giugno, composto da democratici progressisti e tanti altri, cattolici e laici, sarà plurale e a disposizione per costruire una nuova coalizione di centrosinistra capace di andare a vincere le elezioni. Dare un governo progressista al paese rimane il nostro unico obiettivo.