Può capitare di entrare negli spazi suggestivi dell’ex mattatoio di Roma, così fortemente impregnati ancora della loro recente storia e improvvisamente perdersi nel nulla. Non riconoscere più corpi, sagome, spazio, tempo. Rimanere in uno stato di sospensione non soltanto fisica ma anche psicologica, fino a che il panico non sferra il suo attacco costringendo a interrompere l’esperienza immersiva in Zee (questo il titolo dell’installazione) proposta da Kurt Hentschläger per la rassegna Digitalife alla Pelanda (fino al 27 novembre, a cura di Richard Castelli), che punta sull’interazione fra arte e le nuove tecnologie e arriva nella capitale ogni anno con Romaeuropa...
Cultura
Smarriti tra i vapori della nebbia
Mostre. Romaeuropa festival porta a Roma fino al 27 novembre «Digitalife»: alla Pelanda va in scena il mondo immersivo dell'arte mixata conle nuove tecnologie