A Juan e Nicole, due giovani uruguayani appassionati di natura e di mare, non bastava più vivere in maniera il più possibile sostenibile, mettendo in atto nella loro vita quotidiana tutte quelle scelte che riducono il peso delle attività umane sull’ambiente che alla fine non richiedono poi uno sforzo così grande. Il problema dell’inquinamento che li circondava, soprattutto quello dovuto alla plastica, era troppo grande: decidono quindi di mettere a frutto la loro creatività per fare qualcosa di concreto che affrontasse la questione alla radice: la produzione dei rifiuti. Fra il 2019 e il 2020 danno via a Plastic Coin, un progetto di economia circolare che coinvolge i cittadini nel recupero dei rifiuti di plastica per evitare il loro accumulo nell’ambiente. Le persone vengono invitate a partecipare a un sistema di smaltimento di rifiuti, che provengono dalle loro case o che vengono raccolti nelle spiagge, che prevede un premio: l’accreditamento, in cambio della plastica raccolta e consegnata correttamente, di una valuta virtuale ecologica chiamata Plastic Coin, che da un valore di scambio ai rifiuti di plastica puliti, asciutti e compatti. I Plastic Coin vengono accreditati nell’account virtuale dell’utente, che può accedere ai vantaggi e agli sconti offerti dalle aziende associate, attraverso una piattaforma (Marketplace) che funge da luogo di incontro tra le aziende coinvolte nella cura dell’ambiente e un nuovo modello di consumatori consapevoli e in costante crescita. Viene così a crearsi una blockchain – una sorta di registro digitale, congegnato in modo da poter gestire le transazioni in maniera sicura – che tiene conto della situazione ambientale: tracciabilità e trasparenza, accesso alle informazioni e economia creativa si intrecciano in un circolo virtuoso che ruota attorno agli obbiettivi della riduzione e del riciclo.

Questa modalità alternativa di gestione del problema ha ottenuto un riscontro molto positivo nel paese, sia da parte delle famiglie, trainate soprattutto dai bambini nell’imparare a classificare e differenziare i rifiuti, e dalle imprese che hanno compreso il vantaggio della collaborazione con un obbiettivo sociale comunitario.