Oltre 130 milioni di euro. Aria fresca per bilanci in rosso, soldi in molti casi già finiti nei libri contabili e non ancora incassati. Nell’insolita appendice estiva del campionato di Serie A fermo per oltre 100 giorni per la furia del Covid-19 c’è pure nel menu la battaglia a colpi di carte bollate tra la Lega di Serie A e Sky. L’ultima rata dei diritti televisivi per la stagione 2020/21 non è ancora stata pagata dalla tv di Rupert Murdoch ora passata a Comcast, provocando l’ira di molti presidenti della serie maggiore, tra cui Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli, che avrebbe staccato il segnale alla pay tv già da qualche giorno. Muro contro muro, i club risoluti contro la richiesta di Sky di uno sconto sulla rata, 131 milioni di euro, scaduta a maggio, in considerazione della complessa situazione economica che si è venuta a determinare per le conseguenze del Covid-19, con la rimodulazione del calendario delle gare.

E DOPO SETTIMANE di polemiche, trattative, parole al vetriolo dei presidenti, c’è stata la decisione del Tribunale di Milano: decreto ingiuntivo ma non esecutivo, nessun pagamento immediato, per Sky ci sono 40 giorni per procedere al bonifico verso i club di A, oppure opporsi alla decisione del giudice del Tribunale lombardo, quindi aprendo la strada a una causa legale, con tempi piuttosto incerti. Una soluzione prevista, per la rigidità delle parti in causa: in particolare, Sky ha spinto sullo sconto (del 15-18%) sulla scia di quanto concesso dai club nel campionato tedesco, la Bundesliga. Ma i proprietari dei club hanno ribattuto sulla differenza di accordi tra la pay tv e le società tedesche.

DUNQUE, ancora aule di tribunale, mentre per Dazn e Img – che pure finora non hanno saldato la rata rimanente per i diritti tv – nei giorni scorsi hanno proposto una dilazione nei pagamenti, garantendo l’intera cifra, situazione che sarà valutata a breve dalla Lega di A. E ora l’attenzione si sposta al 12 luglio, con la Lega di A attesa alla decisione se staccare davvero il segnale a Sky, che nel frattempo avrebbe garantito il pagamento della prima tranche dovuta per la stagione 2021/2022. E questo nell’ultimo anno del triennio per i diritti tv assegnati tra Sky (sette partite per ogni turno) e Dazn (le restanti tre), con nuove scelte all’orizzonte, i fondi di investimento pronti a piazzare il colpo. Magari con la concorrenza di qualche colosso del web, come Amazon.