L’ultimo congresso di categoria per tirare le fila e serrare i ranghi, rivendicando quanto di buono è stato fatto in questi anni nel mondo della scuola e della conoscenza. La Flc Cgil tiene la sua assise in mezzo alla neve di Colli del TrOnto (Ascoli) sotto lo slogan: «La costituzione vive nella conoscenza».
La lunga – oltre due ore – relazione del segretario genarale Francesco Sinopoli – certo della conferma – si è conclusa con il sostegno alla candidatura di Maurizio Landini come prossimo segretario generale della Cgil. «Intorno a questa candidatura – ha detto – io credo che saremo in grado di costruire una grande sintesi unitaria, cosi come abbiamo fatto nel documento Il lavoro è. Non vedo ragioni politiche per cui la Cgil oggi possa dividersi», auspica Sinopoli.
I concetti cardine della sua relazione sono stati la battaglia contro le diseguaglianze e contro quell’«autonomia differenziata» su cui spingono le regioni del nord leghista che rischia di creare scuole regionali: «Lo diciamo con chiarezza: – ha attaccato Sinopoli – l’istruzione è un diritto costituzionale indisponibile, un diritto di cittadinanza che già si esercita a geometria a variabile con enormi differenze tra territori e territori: il punto è cancellare la variabilità di questa geometria non aumentarla. I problemi della scuola non si risolvono se si dà libertà di reclutare in base alle risorse del territorio così da costruire un nuovo florido mercato, ma dalla stabilizzazione».
Sinopoli ha poi rivendicato i rinnovi contrattuali in cui è stato inserito il concetto di «comunità educante». «La firma dei contratti del settore pubblico ha posto fine ad un blocco decennale. La regolarità delle scadenze contrattuali è un obiettivo ancora tutto da conquistare, ma non intendiamo tornare al passato».
Le rivendicazioni della categoria che in modo unitario ha fronteggiato e abbattuto la Buona Scuola renziana sono comunque ancora molte: «8 miliardida destinare all’edilizia scolastica non solo per la messa in sicurezza, ma per costruire spazi nuovi; 8 miliardi per la valorizzazione del personale docente e Ata; 4,5 miliardi per la generalizzazione della scuola dell’infanzia, l’estensione del tempo pieno, la stabilizzazione degli organici. Va esteso l’obbligo scolastico da 3 a 18 anni, va ridiscusso il tempo scuola, oggi fortemente diseguale nel Paese». «Senza risposte – ha ricordato Sinopoli – la mobilitazione sarà necessaria, fino ad arrivare allo sciopero».
Passando ad università, ricerca e alta formazione, Sinopoli ha ricordato come «come Flc in questi 10 anni abbiamo provato a difendere e rilanciare la funzione pubblica e universale. L’idea cioè che l’alta formazione e la ricerca siano una funzione non solo del sistema produttivo e della competitività del paese, ma anche, se non soprattutto, della qualità della vita e della democrazia di questo paese. Uno strumento generale di diffusione del benessere, della cultura e della riduzione delle diseguaglianze sociali».