Ventitré milioni di elettori, più donne che uomini, oggi vanno al voto per rinnovare 7 consigli regionali – Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Campania e Puglia – e 742 comuni, fra i quali la sfida principale è senz’altro quella di Felice Casson (Pd) a Venezia. Dopo il disastro Orsoni e il commissariamento della città, tutta la sinistra si è riunita a sostegno dell’ex pm (tranne, per la cronaca, Alessandro Busetto per il Pcl; Davide Scano è il candidato dei 5 stelle).

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Quanto alle regionali, occhi puntati su Liguria e Campania, dove il Pd renziano si gioco la faccia e l’osso del collo. Partiamo dalla Liguria da dove, secondo l’auspicio di molti , subito dopo il voto potrebbe nascere una nuova ‘cosa’ a sinistra. Molto dipende dal risultato in questa regione dove contro la dem Raffaella Paita – e contro il suo finto sfidante Giovanni Toti – per la prima volta si tenta un progetto unitario fra sinistre e sinistra Pd: il deputato ‘civatiano’ Luca Pastorino ha infatti lasciato il suo partito e si è messo a capo della lista Rete a sinistra. La sua corsa è sostenuta da Sel, Prc, L’Altra Europa, è ’benedetta’ da Sergio Cofferati (anche lui ha lasciato il Pd) e da uno schieramento di forze e associazioni, fra cui ’Possibile’ di Civati. Anche 200 elettori pd hanno annunciato il voto disgiunto. Fuori dalla corsa unitaria si misurano anche Antonio Bruno per ’Progetto Altra Liguria’, lista nata da una separazione di Altra Europa con Tsipras, e Matteo Piccardi del Pcl. Per i 5 stelle corre la trentenne Alice Salvatore.

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È invece tutta salita per la sinistra la sfida veneta. Luca Zaia, presidente uscente della Legae appoggiato da Forza Italia, ha il vento in poppa nonostante la candidatura dell’ex leghista Tosi. Partita disperata dunque per Alessandra Moretti, ex portavoce di Bersani alle primarie 2012 e oggi ultrà renziana, sostenuta dal cartello Ven(e)to Nuovo (Sel, Verdi Green Italia e Sinistra Veneta). Contro il centrosinistra corre Laura Di Lucia Coletti sostenuta da L’Altro Veneto, lista di diretta derivazione dall’Altra Europa per Tsipras, con il Prc, Pcdi e associazioni. Per i 5 stelle corre Jacopo Berti.

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Unitaria invece la sinistra nelle Marche. Contro Luca Ceriscioli, candidato del Pd, e contro Gian Mario Spacca, governatore uscente del Pd che tenta il terzo mandato con Forza Italia, corre Edoardo Mentrasti a capo di Altre Marche-Sinistra Unita che racchiude associazioni e comitati ma anche le forze politiche della sinistra (Sel, Prc, Pcdi). Gianni Maggi corre per M5S. Unitaria anche la corsa Toscana dove, contro il governatore uscente Enrico Rossi prova ad aprire uno spazio la «Sì Toscana» capitanata da Tommaso Fattori, organizzatore del primo Forum Sociale Europeo, portavoce del Social Forum di Firenze nel 2002, tra i promotori dei referendum che nel giugno 2011 hanno portato alle urne 27 milioni di cittadini riportando una vittoria senza precedenti, con il 96 per cento di sì per l’acqua pubblica. Con lui Lenny Bottai, pugile 37enne, detto Mangusta, che a Las Vegas, mostrò il pugno chiuso per dire no al Jobs Act. Per i 5 stelle corre Giacomo Giannarelli.
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In Umbria la governatrice uscente Catiuscia Marini, del Pd, sostenuta anche da Sel, è invece sfidata da Michele Vecchietti per la lista L’Umbria per un’altra Europa, da Aurelio Fabiani di Casa Rossa – Pcl e infine dal grillino Andrea Liberati.
Nella rovente sfida della Campania, quella delle liste opposte di ’impresentabili’ che appoggiano ora Vincenzo De Luca ora Stefano Caldoro, Salvatore Vozza corre per le insigne unitaria di «Sinistra e Lavoro»; Valeria Ciarambino per i 5 stelle. Infine in Puglia l’eredità del decennio di Nichi Vendola sembra già saldamente nella disponibilità di Michele Emiliano. Sel lo sostiene attraverso la lista Noi a sinistra. Contro di lui invece Riccardo Rossi di L’Altra Puglia, e Antonella Laricchia dei 5 stelle.