Sì, sottoscriviamo l’appello di Anna Falcone e Tomaso Montanari con la profonda convinzione che si debba dar vita al più presto alla Sinistra della Costituzione e della responsabilità.

La responsabilità di non essere indifferenti, di non essere partecipi della “grande cecità” che avvolge chi oggi ha nelle sue mani la responsabilità del futuro di intere comunità; la responsabilità di chi ha impegnato la propria esistenza per mettere al centro dell’azione politica il Mondo con la drammaticità dei problemi che lo attraversano: l’esclusione, l’ingiustizia, l’orizzonte di morte riservato a miliardi di persone.

La sinistra, se vuole tornare ad essere uno strumento utile per i più deboli, per gli sfruttati, per tutti coloro, tra i quali i migranti, ai quali viene negato un futuro degno di essere vissuto, deve porre al centro della propria azione la questione sociale, integrandola indissolubilmente con la tragedia ambientale, con la difesa dei beni comuni, con il diritto al lavoro per tutti e con un totale rifiuto della guerra. Questi sono i temi all’ordine del giorno della sinistra in tutto l’occidente.

Nel nostro Paese abbiamo la responsabilità di riunire la sinistra che ha difeso con ostinazione la Costituzione e i suoi valori, i movimenti sociali e le organizzazioni della società civile, in un unico progetto e in una sola lista: è un dovere ineludibile se vogliamo porci come interlocutori credibili per coloro che in nome della giustizia e della partecipazione democratica si oppongono alla follia distruttiva del liberismo.

Siamo altrettanto convinti che la formazione delle liste e la scelta delle candidature, debbano nascere dal basso. Infatti la difesa della democrazia non va solo dichiarata, ma testimoniata in ogni nostra azione.

All’incontro del 18 giugno noi ci saremo.