Prima giornata di lavoro, e prima effettiva assemblea  decisionale ieri a Roma per L’Altra Europa  con Tsipras nella Sala Roma Eventi (in via Alibert 5), soprattutto primo evento nazionale dalla nascita della ’Coalizione sociale’ lanciata da Maurizio Landini, il ’fatto nuovo’ con cui fare i conti. Da vicino: fra i relatori della mattinata di ieri c’è infatti anche Michele De Palma, braccio destro di Landini e qui a nome della neonata Coalizione. Ma nel menù del dibattito c’è molto: dai 100  anni di Pietro Ingrao raccontati da Maria Luisa Boccia, ad Arnaldo Cestaro, l’uomo torturato alla Diaz, nei giorni di Genova 2001, grazie al cui ricorso la Corte europea ha condannato l’Italia fino alle elezioni spagnole e, neanche a dirlo, alla situazione greca.

350 i presenti, stavolta nel ruolo di delegati da 72 assemblee in giro per i nodi territoriali di tutta Italia. Non per «partitizzarsi», spiegano gli organizzatori, ma per avere un assemblea che possa legittimamente decidere e lanciare una proposta «per un processo costituente unico alternativo alle politiche di austerità». Tema delicato, come sempre,  al centro della relazione del sociologo Marco Revelli che ha illustrato il cambio di fase, e di marcia, della (ex) lista elettorale dalle europee di un anno fa. «Siamo qui per compiere un passo diverso da quello di allora. Per molti aspetti più difficile. E comunque più impegnativo», ha spiegato, «allora si trattava di mettere in competizione una lista elettorale, sulla base di un appello volto a evitare il paradosso, mortale, che in Europa non fosse presente nessun vero rappresentante della sinistra italiana. Oggi, qui, compiamo un atto molto più difficile, e impegnativo». Non è ancora  la costruzione della “casa comune” «che rimane il nostro obiettivo di medio termine rispetto a cui ci siamo fino ad oggi “messi al servizio” e al cui processo di costruzione condiviso da una rete di soggetti molto più ampia ci metteremo a maggior ragione al servizio da oggi in poi».  Per ora però l’obiettivo è «mettere in campo una forza» e cioè «una mobilitazione totale di energie sociali e intellettuali. Mettere in discussione quel dogma  presuppone un’accumulazione di forza incomparabile con quella con cui si sono finora misurate le nostre sinistre di opposizione. Non più una testimonianza, l’affermazione di un’identità parziale e oppositiva, ma la costruzione di un rapporto di forza capace di produrre uno spostamento al livello del governo delle nostre società». Cruciale, e non potrebbe essere diverso, il test delle regionali e fra gli altri l’esperimento ligure, dove lo smottamento del Pd ha prodotto una lista di sinistra ampia sotto un’unica insegna. Presenti le forze della sinistra organizzata e le tante associazioni che via via si sono avvicinate all’Altra europa.  Oggi ancora interventi fino alle 12, poi voto dell’ordine del giorno finale e degli organismi.