Ci voleva un astrofisico di fama internazionale per dare un’evidenza scientifica all’ipotesi più accreditata sulla sinistra milanese. Si chiama Giovanni Bignami, 72 anni, è stato presidente dell’Agenzia spaziale italiana nonché presidente del Comitato mondiale per la ricerca spaziale, e ha avuto anche il merito di scoprire una stella di neutroni distante dalla terra più di 800 anni luce. L’ha battezzata Geminga, che in dialetto milanese significa “non c’è”. Ecco svelato il mistero: non c’è.

Giovanni Bignami, come un meteorite, è caduto nella tentazione di candidarsi a sindaco per complicare la vita alla sinistra milanese che non sta con Beppe Sala e che dopo ripetuti abbandoni – prima Gherardo Colombo e poi Curzio Maltese – ha deciso di puntare sul presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo, una lunga storia politica cristallina che ha coperto lo spazio-tempo di più generazioni (dal 1983). Chi gliel’ha fatto fare? Dicono Sergio Cofferati, altri invece suggeriscono Sinistra Italiana (intrusioni romane) e già questo non è un bel biglietto da visita per presentarsi in uno spazio politico già molto complicato.

Non è ancora detto che l’ipotesi Bignami (caldeggiata da un’area “civico socialista” piuttosto dispettosa che intende smarcarsi da una candidatura ritenuta troppo identitaria) diventi una realtà, ma è bastato l’azzardo per agitare le acque di Milano in Comune – ovvero di Prc, Lista Tsipras e Possibile. Il tono di Matteo Prencipe, segretario metropolitano del Prc, non lascia intravedere possibili mediazioni. “Improvvisamente – spiega – esce fuori dal cilindro un nome che non c’entra niente con il percorso che abbiamo fatto, questo modo di agire per noi è improponibile. Siamo di fronte alle solite pensate romane che nulla sanno della realtà milanese, Basilio Rizzo ha dato la sua disponibilità e resta il nostro unico candidato, gli altri dovrebbero ringraziarlo”. Matteo Prencipe non nomina Sinistra Italiana, ma lo stato dell’arte (piuttosto triste) della strategia per le amministrative di giugno è abbastanza chiara: da una parte non possono fare altro che appoggiare Beppe Sala – con una lista targata Sel guidata da Daria Colombo, moglie di Roberto Vecchioni e scelta da Giuliano Pisapia – e dall’altra vogliono comunque influenzare il percorso di chi non ha intenzione di mediare con il “partito della nazione” alla milanese.

Essendo tragicomica l’ipotesi di una inspiegabile doppia candidatura a sinistra, è probabile che l’astrofisico e il decano del Consiglio comunale alla fine decidano di non farsi troppo male. Si parleranno. Rizzo potrebbe continuare ad essere il candidato di bandiera e Bignami – sempre che la sua candidatura abbia un seguito – potrebbe ritagliarsi un posto al sole in una lista che comunque non sembra destinata a fare sfracelli. Altrimenti l’astrofisico potrebbe spegnersi ancora prima di nascere. Nel frattempo, in rete continua a circolare un appello in favore della candidatura di Basilio Rizzo, già sottoscritto da diverse personalità piuttosto in vista (Nando dalla Chiesa, Franco Calamida, Emilio Molinari e altri).

Fine delle trattative? Tutt’altro. La nuova candidatura calata dal cielo ha rimesso in moto anche il satellite Possibile che in queste ore sta meditando di sparigliare le carte proponendo un terzo uomo che, nelle intenzioni, non vorrebbe essere un terzo incomodo. Il ragionamento apparentemente distensivo è il seguente: siccome è spuntato un altro nome che risulta divisivo e non vogliamo una candidatura che non sia unitaria, proponiamo un nostro candidato nella speranza che serva a rinsaldare la coalizione. Il nome circola da mesi: Marco Mori. Chiaro no? Se ne sarà reso conto anche l’astrofisico: al confronto, scoprire Geminga è stato un gioco da ragazzi.