Saranno almeno cento gli autobus che arriveranno a Roma stamattina con i lavoratori che parteciperanno alla manifestazione nazionale indetta dai sindacati di base (Usb, Confederazione Cobas, Or.s.a. Scuola Università e Ricerca, Sindacato Siae, Cub, Usi e Unicobas) in occasione dello sciopero generale contro il governo Letta e la legge di stabilità, le politiche della Troika (Bce, Fmi e Commissione Europea) che impongono «rovinose politiche sociali». I sindacati di base chiedono un «piano nazionale sull’occupazione basato su opere socialmente necessarie», la cancellazione delle leggi sulla precarietà e della legge Bossi-Fini, lo sblocco dei contratti del pubblico impiego, la nazionalizzazione delle aziende strategiche e si oppongono alla privatizzazione dei servizi pubblici. «Rifiutiamo con sdegno la mancia del cuneo fiscale – afferma l’Unione Sindacale di Base – e chiediamo, tra l’altro, la reinternalizzazione dei servizi privatizzati». Allo sciopero parteciperanno i settori della scuola e di tutto il pubblico impiego, oltre che dei trasporti. A Roma è confermato lo sciopero degli autobus nella fascia oraria 8.30-17 mentre, accogliendo la richiesta del sindaco Ignazio Marino, è stato revocato lo sciopero serale dei mezzi. La metropolitana funzionerà per tutta la giornata di oggi, mentre i mezzi di superficie saranno in funzione dalle 17 fino alla fine del servizio.

Il concentramento è previsto in piazza della Repubblica alle 10, il corteo percorrerà il tragitto che da via Cavour porta a piazza San Giovanni. Alla manifestazione ha aderito il Forum italiano dei movimenti per l’acqua, e sarà aperto dal coordinamento dei migranti e dei rifugiati, dai lavoratori dell’Ilva di Taranto e dai vigili del fuoco. Hanno aderito anche i movimenti per il diritto all’abitare. Alle 16 sono previsti gli «speakers corners» in gazebo appositamente costruiti sui temi dell’austerità, dell’immigrazione, dei rifiuti zero e della democrazia sui luoghi di lavoro e sulla «Carta costituzionale o Costituzione di carta?». A partire dalle 19 è previsto uno spettacolo-concerto a cui parteciperanno, tra gli altri, la Banda Bassotti, i 99 Posse, gli Assalti Frontali e Ascanio Celestini. Al termine, in piazza San Giovanni, i partecipanti al corteo formeranno un’«acampada» con tende e sacchi a pelo per tutta la notte.

Domani i sindacati di base annunciano la partecipazione all’«assedio» dei ministeri e al corteo della «sollevazione generale» contro l’austerità. Il corteo dovrebbe partire da piazza San Giovanni e dirigersi verso Porta Pia dove è prevista una nuova «acampada» nella notte tra sabato e domenica. Tra gli obiettivi da «assediare» c’è il ministero dell’Economia, quello delle Infrastrutture, la Cassa deposti e prestiti. Il percorso autorizzato dalla Questura toccherà anche Via Merulana, piazza della Repubblica, via Cernaia, via Pastrengo, via XX Settembre, via Goito, viale Castro Pretorio, piazza della Croce Rossa, viale del Policlinico. Lo slogan è «Una sola grande opera: casa e reddito per tutt*!». Alla giornata parteciperanno realtà di movimenti che si riconoscono nelle lotte No Tav, No Muos, oltre ai movimenti per il diritto all’abitare che hanno indetto la data della mobilitazione.

Il sindaco Marino ha costituito un’unità di crisi e, a causa delle voci insistenti di incidenti e tensioni con le forze di polizia, sta provvedendo a rimuovere dal percorso auto e cassonetti. Nel frattempo proseguono le polemiche tra i movimenti e Trenitalia. Nonostante le occupazioni degli ultimi giorni nelle stazioni, l’azienda ha reso noto che i biglietti non costeranno meno per i manifestanti che intendono raggiungere domani la Capitale. Sul sito Infoaut si è dato comunque appuntamento ai manifestanti nelle stazioni di 20 città: da Bari a Torino, da Milano a Cosenza.