Ci è o ci fa? Oppure, come spesso è accaduto, è sempre il più furbo di tutti? All’uomo Silvio Berlusconi piacciono le sfide impossibili. Però adora anche gli scherzi, ed è maestro nelle provocazioni. Ieri del resto, prima di entrare nelle sede di Forza Italia per la riunione con i coordinatori regionali del partito, ha regalato ai fotografi un bel faccione sorridente come ai vecchi tempi.

Cosa aveva da sorridere lo si è saputo appena dopo, quando dalla riunione sono “filtrate” alcune voci che hanno intasato le agenzie. Che il Cavaliere non abbia nessuna intenzione di farsi da parte ormai l’hanno capito tutti, anche Matteo Renzi che vuole incontrarlo al più presto, ma nessuno prima d’ora aveva pensato che volesse addirittura candidarsi alle prossime elezioni europee. Semplicemente perché, in teoria, e probabilmente anche in pratica, non potrebbe proprio.

Eppure, ecco lanciata la nuova sfida. La voce che gira dice più o meno così: “Spero di essere capolista in tutte le Regioni alle prossime europee”. Surreale e impossibile, come commentano sconcertati alcuni esponenti del Pd? Può darsi. Eppure Berlusconi ha già in mente quella data, il 25 maggio, quando gli elettori del vecchio continente saranno chiamati a votare per il rinnovo del parlamento europeo. Quel giorno, vorrebbe fare bingo! “Puntiamo all’election day e vinceremo – si è galvanizzato davanti ai suoi – grazie al lavoro dei coordinatori appena nominati che stanno nascendo in tutta Italia, siamo già oltre 6 mila e arriveremo a 12 mila”.

Silvio Berlusconi, si sa, è stato condannato in Cassazione a quattro anni di reclusione per frode fiscale ed è decaduto da senatore lo scorso novembre, e di sicuro i suoi avvocati lo avranno tenuto informato sul fatto che la legge Severino stabilisce che i condannati a una pena superiore ai due anni non possono candidarsi, né in Italia né in Europa, tanto più quelli con la pena accessoria all’interdizione dai pubblici uffici. Queste sarebbero le regole, eppure Berlusconi è convinto di vincere i ricorsi che i suoi avvocati hanno presentato alla Corte europea per ottenere una sospensiva, e quindi di potersi candidare. Del resto il suo obiettivo non è certo un seggio al parlamento europeo, lui punta solo ad essere ancora una volta protagonista di una campagna elettorale delle sue. L’impossibilità di essere eletto non è un problema, decadrà e amen. E se questo escamotage da azzeccagarbugli dovesse andare in porto – candidarsi in attesa che il pronunciamento di qualche tribunale infici la sua sicura elezione – sarebbe un problema per tutti.

Ma nell’immediato, a parte le battutine e le barzellette che ieri sono fioccate copiose, un piccolo problema in questi giorni ce l’ha anche lui. I berluscones più fanatici, tra falchi e falchetti, con in testa Denis Verdini, l’uomo macchina del partito, sono letteralmente inferociti per l’imminente nomina di Giovanni Toti come organizzatore del partito. Sembra che nessuno voglia avere tra i piedi il direttore di Tg4 e Studioaperto, ma sembra anche che Berlusconi non abbia intenzione di fare passi indietro.