Quattro interrogazioni parlamentari (tre alla Camera e una al Senato) sono state presentate ieri mattina, immediatamente dopo la lettura del reportage del manifesto e la presentazione (avvenuta nella mattinata) del dossier dell’associazione In Migrazione sui sikh dopati nelle campagne dell’agro pontino. Alla Camera, la prima interrogazione porta la firma del presidente della Commissione Ambiente Ermete Realacci (Pd), che ha chiesto ai ministri dell’Interno Angelino Alfano e del Lavoro Giuliano Poletti «se siano a conoscenza di questa vicenda e se i fatti corrispondano al vero, quali iniziative urgenti di polizia e di controllo delle condizioni di lavoro nella provincia di Latina vogliano mettere in capo per spezzare questa forma criminale di schiavitù, che non onora l’Italia, né le numerose produzioni agroalimentari di qualità della provincia pontina». La seconda porta la firma dei deputati, sempre del Pd, Pippo Civati e Davide Mattiello, che hanno chiesto ai ministri Alfano e della Giustizia Andrea Orlando «se risultino inchieste in corso sulle vendite di sostanze stupefacenti in provincia di Latina alla comunità sikh e se nella gestione del lavoro agricolo siano coinvolte organizzazioni di tipo mafioso». Un’analoga interrogazione è stata presentata al Senato da Felice Casson, Lucrezia Ricchiuti e Walter Tocci (Pd), per i quali «vicende di questo tipo sono intollerabili sia sul piano umano che economico, giacché la riduzione in schiavitù è un reato che lede la dignità della persona e ha anche gravi ripercussioni sul tessuto civico ed economico di una comunità».
La deputata Marisa Nicchi (capogruppo Sel in Commissione Affari Sociali) ha invece presentato un’interrogazione al ministro della Salute Beatrice Lorenzin e a quello del Lavoro Poletti per chiedere uno «screening sanitario e verificare le condizioni degli indiani sikh sottoposti alle droghe», nonché a prevedere «eventuali cure mirate a curare gli eventuali effetti sull’organismo predisponendo canali dedicati nelle strutture sanitarie». Contestualmente, l’interrogazione chiede di istituire «una task force di ispettori in tutto l’Agro Pontino per monitorare le reali condizioni lavorative dei braccianti e prevenire situazioni di grave sfruttamento».