Prendere il repertorio storico di un monumento della musica leggera internazionale per (ri) avvolgerlo nella confortante magia degli archi di un grande ensemble orchestrale. È «il metodo» adottato dalla Royal Philharmonic Orchestra che, dopo la rivisitazione dalle analoghe caratteristiche di gemme estratte dal songbook di Elvis Presley, quest’anno affronta alcuni dei pezzi più celebri attinti perlopiù dal periodo Atlantic (il migliore…) della regina del soul. A Brand New Me: Aretha Franklin with The Royal Philharmonic Orchestra è il titolo dell’album in uscita il 10 novembre su etichetta Warner, dove vengono «resuscitati» quattordici suoi classici (dodici nella versione lp).

ccanto all’inevitabile Think, la scaletta prevede Respect, Don’Play that Song (You Lied) e Angel – un classico minore riscoperto anni fa in una bella versione di Mick Hucknall a Montreaux insieme a Quincy Jones – senza tralasciare A Natural Woman (You Make Me Feel Like). Un mini documentario distribuito in questi giorni porta gli spettatori dietro le quinte di questo progetto, con le testimonianze di musicisti e produttori che l’hanno affiancata nel corso degli anni, come Nile Rodgers: «L’ho accompagnata diverse volte dal vivo, arrangiando i suoi pezzi ma poi quando lei si siede al pianoforte e inizia a cantare, dimentichi ogni cosa: che sei produttore, musicista, e resti semplicemente incantato…». Poi ci sono le voci dei produttori del disco, Nick Patrick e Don Reedman, e del direttore amministrativo della Royal Philharmonic Orchestra James Williams, accanto a spezzoni delle esibizioni live di Aretha Franklin negli anni 60 e 70, insieme al filmato della Royal Philharmonic Orchestra durante la registrazione dei nuovi arrangiamenti agli Abbey Road Studios di Londra.

Think è pura delizia, la Royal apre mescolando fiati,violini, chitarre e piano ma lasciando sempre bene in evidenza le ritmiche, il vero groove del pezzo. E un rinnovato coro, guidato dalla cantante Patti Austin, aggiunge charme alla melodia originale. «Non c’è niente di più eccitante di una voce incredibile che ti porta sulle monta gne russe», dice Nick Patrick «Avere l’opportunità di lavorare con quella voce e ascoltarla accompagnata da una grande orchestra, è un’esperienza che ti toglie il fiato». A Brand New Me è solo il primo di una serie di progetti dedicati a «the queen of soul» – che ha annunciato negli scorsi mesi la volontà di ritirarsi dalla scena live a fine anno. Ma non dal mondo delle sette note: è infatti in via di ultimazione un nuovo album di inediti – prodotto da Clive Davies e con lo zampino (fondamentale si spera…) in fase produttiva di Stevie Wonder – raccolta che dovrebbe vedere la luce nel corso dei prossimi mesi.