Un flop per M5S e Lega in Sicilia. Le comunali ridimensionano, e di molto, gli alleati «gialloverdi». Per i 5stelle ossa rotte a Ragusa, amministrata per cinque anni, e leghisti praticamente non pervenuti, bocciati pure dove andavano a braccetto con Fi come a Messina, dove la corazzata di Dino Bramanti è stata travolta da Cateno De Luca, mina vagante di estrazione centrista che è riuscito a farcela al di là di ogni pronostico, staccando il rivale di ben 30 punti.

Tra primo e secondo turno i «grillini» racimolano un bottino davvero magro, vincendo solo a Pantelleria e Acireale (al ballottaggio) sui 138 comuni andati al voto. Netta la sconfitta a Ragusa, dove Antonio Tringali è battuto dall’outsider Francesco Cassì, ex capitano della Virtus di basket in serie A2, diventato sindaco grazie a tre liste civiche e al sostegno di FdI che dà una connotazione di destra alla nuova giunta.

Tringali era arrivato al ballottaggio sull’onda del nuovo governo gialloverde appena insediato, col sostegno del leader Luigi Di Maio e della ministra per il Sud Barbara Lezzi, la cui campagna elettorale a favore del collega però non ha portato i frutti sperati. Anche perché la scelta del sindaco uscente Federico Piccitto di non ricandidarsi aveva aperto lotte intestine nei vari meet up cittadini e nessun feeling con la città.

Pesante, a Messina, la sconfitta per il centrodestra. Dietro a Bramanti c’erano tutti i partiti ma anche le lobby che caratterizzano da sempre la città sullo Stretto, a cominciare da quelle universitarie e sanitarie. Già dopo le prime sezioni scrutinate, i fan di De Luca erano in festa in piazza Duomo.

Cateno De Luca, «Scateno» – come viene chiamato il deputato regionale eletto con l’Udc ( transitato al gruppo Misto) per le sue trovate folkloristiche come quando si presentò nel Parlamento siciliano nudo avvolto dalla sola bandiera della Trinacria – ha vinto dopo una campagna elettorale a colpi di denunce e querele. Ora dovrà vedersela con un Consiglio comunale dove non avrà una maggioranza. Nessuna delle 5 liste civiche di De Luca ha superato la soglia di sbarramento del 5%, per cui non è stato eletto alcun consigliere.

Il centrodestra perde pure a Siracusa, dove il favorito Paolo Ezechia Reale, si è arreso di fronte a Francesco Italia, appoggiato dal centrosinistra compatto al secondo turno dopo il flop del candidato ufficiale del Pd.