I migranti come l’immondizia. Due calamità che danneggiano la Sicilia. Così la pensa Anthony Barbagallo, politico di peso di areaDem, la corrente del Pd che fa capo al ministro Dario Franceschini, ma soprattutto assessore al Turismo nella giunta regionale di Rosario Crocetta, che però prende subito le distanze dal componente della sua giunta e si dice «molto amareggiato».

UN PARALLELISMO, quello di Barbagallo, che non è sfuggito alla sinistra e a chi crede sull’accoglienza senza se e senza ma e che arriva nel pieno delle trattative condotte dal Pd, alquanto fallimentari in questo momento, per la creazione di un “campo largo” nell’isola, che abbracci da Ap a Sinistra italiana, per le regionali del 5 novembre. In un’intervista al quotidiano la Sicilia l’assessore Barbagallo sostiene che una delle «emergenze che danneggia le nostre eccellenze è l’immigrazione». «Non sono razzista e sono per l’accoglienza, ma con alcuni limiti di buon senso», precisa Barbagallo. Secondo cui «uno di questi» sarebbe «non distribuire i profughi nei comuni turistici». «Non si possono fare Sprar con decine di migranti a Taormina, a Bronte o nel patrimonio Unesco – argomenta l’assessore – I migranti vanno distribuiti altrove». Quindi l’appello «ai nostri solerti prefetti: esentare dall’obbligo di accoglienza i sindaci dei comuni turistici siciliani». Per Barbagallo «la deroga riguarderebbe una cinquantina di comuni: tutti quelli sedi di siti Unesco, più quelli a evidente vocazione turistica». E aggiunge: «Non è difficile, secondo me si può fare. Sin da subito».

Ma l’assessore non si ferma qui. Perché subito dopo cita tra le altre emergenze che danneggiano il turismo nell’Isola «i pesantissimi danni d’immagine» causati dai «rifiuti, per i quali, oltre ai controlli, urge una rivoluzione culturale» e «quest’anno anche dagli incendi». «Calampiso, con le immagini degli sfollati in tv – prosegue l’esponente dem – ma anche Piazza Armerina con tre ordigni bellici esplosi in mezzo a una lingua di fuoco: sembrava la fine del mondo e io mi sono assunto la responsabilità di sospendere uno spettacolo a Morgantina».

PAROLE CHE NON PIACCIONO affatto a Rosario Crocetta. «I poveri e i deboli sono un grande patrimonio dell’umanità, dispiace molto sentire frasi del genere», ribatte il governatore. «Prima di ogni altra cosa viene l’essere umano – afferma ancora Crocetta – Non voglio fare alcuna polemica e non c’entra niente il razzismo ma come si governa il fenomeno della migrazione. Affrontarlo con questo argomenti non è bello ed è sbagliato».

Anche da sinistra i commenti sono stizziti e rischiano di mandare definitivamente in soffitta l’ipotesi del “campo largo”. «Le dichiarazioni di Barbagallo sono imbarazzanti e incompatibili con la cultura dell’accoglienza che caratterizza la storia e la cultura della Sicilia», attacca Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune al consiglio comunale di Palermo. Critico anche il sindaco Leoluca Orlando, molto vicino ad areaDem: «Proporre di escludere i ’centri turistici’da quelli che accolgono migranti è come proporre di escludere tutta la Sicilia, se non tutta l’Italia, dai circuiti turistici internazionali». Ma l’idea di Barbagallo fa il paio con il pensiero di Ida Carmina, sindaco dei 5 Stelle di Porto Empedocle (Agrigento), che ha annunciato barricate contro l’apertura di un centro d’accoglienza per migranti minorenni non accompagnati, alle spalle della centrale via Roma. Sostenendo che i migranti vanno portati in Val d’Aosta.

UN GRUPPO DI 43 MIGRANTI è arrivato alla vigilia di ferragosto e in città e fra alcuni commercianti è scoppiato il caos. «Intendo oppormi – attacca la pentastellata – Non abbiamo i soldi necessari per pagare gli operatori ecologici, Porto Empedocle ha bisogno di essere aiutata e non di aiutare. Se vera accoglienza deve essere, i migranti vanno portati nelle zone economicamente più floride, come la Valle d’Aosta ad esempio che ha il reddito pro capite più alto d’Italia. Non certamente a Porto Empedocle dove per aiutare un padre di famiglia, che doveva far operare il figlio di 4 anni, abbiamo fatto una colletta, fra noi, al Comune».