Dando una shakerata ai fatti del giorno, la lettura delle vicende siciliane diventa più chiara: ieri al palazzo di giustizia i magistrati hanno interrogato i 17 arrestati (in un’operazione che vede indagate 49 persone) tra politici, burocrati, manager che hanno lucrato sui soldi destinati alla formazione professionale e agli appalti per i cosiddetti Grandi eventi; nelle stesse ore, in un ufficio buio dell’Azienda sanitaria del capoluogo siciliano, centinaia di cittadini sgomitavano per ottenere un timbro che consentisse loro di usufruire dell’esenzione dal ticket.

Tra gli «utenti» – definizione a cui è affidato il subdolo compito di far regredire le persone a qualcosa di indefinito – c’era chi per il terzo giorno consecutivo faceva la coda davanti allo sportello con un solo impiegato. L’Asp, munita del solito ufficio stampa, ha spiegato che il personale è costituito da due persone in tutto, ma una non era disponibile. Schiattare per credere: ed è già accaduto un paio di mesi fa, quando un muratore sessantenne, in coda dietro il portone dalle 5 del mattino, dopo quattro ore è morto d’infarto.

Se la sanità non può consentirsi un impiegato in più, c’è un signore (tal Faustino Giacchetto, 49 anni, scoperto da quel talent scout che è stato Totò Cuffaro, a capo dell’ente di formazione Ciapi) che con 15 milioni di fondi pubblici destinati ad avviare al lavoro 1.500 disoccupati, ha contrattualizzato ben 18 giovani (l’1,2%). Quel fiume di denaro, invece, è stato impiegato per le campagne elettorali dei propri amici e per lenire il loro stress attraverso costose prestazioni sessuali, ora di Caterina, ora della ben più nota Sara Tommasi. E siccome da cosa nasce cosa, Giacchetto, attraverso altre due società intestate a prestanome, pilotava gli appalti per i Grandi eventi: il Taormina Fashion Award, il Sicilian ladies open golf, i Campionati mondiali di scherma e la Settimana tricolore del ciclismo.

Due giorni fa 150 uomini della Guardia di finanza hanno fatto una retata all’alba e hanno arrestato Giacchetto e un bel po’ di gente, compresi due ex assessori regionali: Gianmaria Sparma e Luigi Gentile, entrambi voluti nel proprio governo dall’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, a sua volta sotto processo a Catania per concorso esterno in associazione mafiosa.

Tecnicamente le inchieste sono due, chiamate «Mala gestio» e «Grandi eventi». Ma Giacchetto è l’uomo che le lega. Le Fiamme gialle hanno sequestrato 28 milioni di euro. Per gli indagati le accuse sono di finanziamento illecito ai partiti e corruzione. Per la Regione andava tutto bene: i rilievi, infatti, sono arrivati da Bruxelles, insospettita dalle strane operazioni che avvenivano in Sicilia con parte dei soldi dell’Unione europea. Da un anno i magistrati, attraverso due dipendenti «pentiti» delle società del manager isolano, hanno cominciato a vederci chiaro in questa storia di sperperi. I due hanno parlato di viaggi all’estero, di grandi alberghi, di conti pagati a idraulici e muratori, di abbonamenti a Sky e allo stadio, di escort pagate da due a cinquemila euro. L’attuale senatore del Pdl, Francesco Scoma, quando era assessore si fece in quattro per finanziare i corsi di formazione del Ciapi: almeno 6 milioni, parte dei quali destinati a un progetto che si chiamava «Forum della legalità». Quando un solerte funzionario gli fece notare che era un’iniziativa un po’ troppo fumosa, Scoma – un vero professionista delle preferenze – gli intimò di andare avanti. Secondo i magistrati, da quel progetto di legalità l’allora assessore ricavò 13.200 euro per spese elettorali, una vacanza in un grande albergo di Capri, per sé e famiglia (6.345,50 euro) e alcuni abbonamenti del settore vip dello stadio di Palermo (7 mila euro). Giacchetto, Scoma e il collega di partito Francesco Cascio – nella scorsa legislatura presidente dell’Assemblea regionale siciliana – e i rispettivi figli, andarono a spese dell’Ue e della Regione a vedere l’imperdibile partita Milan-Barcellona di Champions league (2.726,59 euro).

Sparma preferiva vedere le partite a casa, su Sky (pagata da Giacchetto), ma con l’assessore Gentile, il manager, e l’ex deputato nazionale del Pdl Pippo Scalia non rifiutò un viaggio (con famiglia) in Tunisia (36.350 euro). Di ritorno dal Nordafrica, forse a causa della sabbia del deserto rimasta sotto le suole, Gentile si fece pagare da Giacchetto – assicura la fonte della procura – la lucidatura del parquet di casa (700 euro). Intanto, i morti di fame in fila alla Usl strisciano i piedi nel loro viaggio verso lo sportello esenzione ticket.