Non sono arrivati i cosacchi ad abbeverare i loro cavalli alle fontane di San Pietro, come recitava il noto allarme anticomunista, ma le fontane del Vaticano si sono prosciugate. Il governatorato dello Stato pontificio ha deciso di chiudere i rubinetti, sia quelli esterne nella piazza all’ombra del cupolone, sia quelle interne dei Giardini Vaticani. D’altro canto, in provincia di Roma quasi sessantamila persone sono già interessate dalla turnazione dell’acqua predisposta dalle misure pensate da Acea per far fronte alla crisi idrica. L’acqua viene distribuita con diversi criteri e a macchia di leopardo in ventuno comuni.

Il provvedimento del Vaticano e il piano che colpisce chi vive in provincia accompagna una giornata di febbrili rimpalli, i più diplomatici leggano «interlocutoria». Lo spettro del razionamento del servizio idrico che asseta Roma continua ad aleggiare e una sorta di conto alla rovescia fino alla mezzanotte di venerdì prossimo continua a scorrere. Eppure, sia dalla Regione Lazio che da Acea si evoca lo scenario aperto da una «soluzione alternativa». «La sospensione della captazione dell’acqua dal lago di Bracciano non è stata una scelta, è stato un obbligo, perché il livello era troppo basso, questo può generare una catastrofe ambientale – ha ribadito Zingaretti alle telecamere del Tgr del Lazio – È previsto un limite, e questo limite è stato superato e di molto».

Mentre il governo valuta lo stato d’emergenza e ipotizza l’intervento della Protezione civile, dall’amministrazione regionale si considera che i conti non tornino: «Se dal lago di Bracciano, secondo quanto dice Acea, arrivava soltanto l’8 per cento del fabbisogno idrico dell’Ato 2, quello che corrisponde al Lazio centrale, come può questo pregiudicare il rifornimento d’acqua per un milione e mezzo di romani?», è più o meno il ragionamento. «Dire che bisogna bloccare l’acqua per otto ore a tutti i romani, o a gran parte di loro, credo sia una esagerazione – ha detto ancora Zingaretti – Io non ho mai fatto e non farò mai polemiche, soprattutto su temi così delicati, ma chiedo ad Acea, che è l’ente gestore, di formalizzare una proposta alternativa». A stretto giro è arrivata la replica dell’azienda, secondo la quale erano gli uffici di Zingaretti a dover presentare un piano B. «La Regione Lazio chiede all’azienda di presentare un piano alternativo per fronteggiare l’emergenza idrica. Invero Acea si era detta pronta ad ascoltare e collaborare con gli uffici regionali che, sempre attraverso la stampa, avevano annunciato di stare elaborando un proprio piano alternativo per ovviare alla captazione dell’acqua dal lago di Bracciano, prevedendo di utilizzare altre fonti o aumentando la portata di quelle attuali». «Se questo piano alternativo non sarà illustrato all’azienda e l’ordinanza emessa dovesse restare in vigore, Acea non potrà fare altro che procedere con il piano di rigide turnazioni già annunciato» avverte l’azienda, ribadendo l’ultimatum che ha diramato ormai da qualche giorno.

La sindaca di Roma Virginia Raggi, colpita dal fuoco amico della sindaca grillina di Anguillara circa la sua assenza, ha messo in piedi per oggi un confronto per risolvere la crisi. «Ho convocato un tavolo in Campidoglio – dice la sindaca – Regione e Acea saranno seduti insieme a questo tavolo e troveremo una soluzione perché è inimmaginabile che un milione e mezzo di romani non abbiano l’acqua». «Acea è la nostra punta di diamante, occorre fare quello che è mancato per tanti anni: investimenti sulle infrastrutture idriche, che sono appannaggio della società», dice Andrea Mazzillo, assessore al bilancio della giunta Raggi. In città, per di più stanno arrivando Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Ufficialmente arrivano per parlare ai deputati e ai senatori della lotta all’ultimo voto contro i vitalizi, ma i due «garanti» del Movimento 5 Stelle non mancheranno di affacciarsi in Campidoglio. Per mercoledì l’appuntamento istituzionale è invece al ministero dell’ambiente, dove è stato convocato un vertice al quale parteciperà quasi sicuramente il ministro Gian Luca Galletti insieme ai tecnici della Regione Lazio, Acea Ato 2, e l’ autorità di bacino.