La siccità in Kenya sta avendo effetti sempre più distruttivi. Secondo l’appello lanciato ieri dalle Nazioni unite «circa 5,6 milioni di persone sono colpite dalla siccità, di queste 3,4 milioni sono in condizioni di carenza alimentare, ma 2,6 milioni sono in condizioni di grave insicurezza alimentare e 500.000 persone presentano livelli di emergenza alimentare (…). Vi è un serio problema di malnutrizione per 369.277 bambini residenti nelle contee aride e semi-aride del Kenya: nel sud Turkana «i tassi di malnutrizione globale acuta (Gam) sono il doppio della soglia di emergenza» ha dichiarato Siddharth Chatterjee, coordinatore dell’Onu in Kenya.

Finora le Nazioni unite  hanno stanziato 106 milioni di dollari per affrontare gli effetti più gravi della siccità nel nord del paese. Tuttavia, non basta,  per questo Siddharth Chatterjee ha rivolto un appello alla comunità internazionale per «intensificare il sostegno al Kenya con risorse aggiuntive e rafforzare gli sforzi contro la siccità, soprattutto in vista delle criticità che cresceranno nei prossimi mesi».

Nel marzo 2017 era già stato fatto un appello simile  per le problematiche relative alla siccità nel nord del Kenya, che però aveva trovato un sostegno finanziario parziale rispetto alle richieste Onu: solo il 43% delle attività era stato finanziato. «Dal momento in cui abbiamo lanciato il primo appello la crisi alimentare è aumentata a causa della siccità ricorrente», ha detto Chatterjee. «Scarsità di acqua ed epidemie hanno esacerbato l’impatto sulla vita delle persone già affette da malnutrizione». Il nostro obiettivo, ha continuato Chatterjee, «è dare sostegno ad almeno 1,9 milioni di persone  nelle 11 contee che affrontano i massimi livelli di malnutrizione e di insicurezza alimentare».

Il governo del Kenya da parte sua ha stanziato, a partire da novembre 2016, 124,3 milioni di dollari. Ma l’attuale stallo politico, dovuto all’annullamento delle presidenziali e a un ritorno alle urne il 17 ottobre, sta ritardando  la risposta delle istituzioni.

Forse le Nazioni unite sono un po’ come un sordo che corre a perdifiato. Ma se vedete un sordo correre, seguitelo senza farvi troppe domande, perché non ha sentito il pericolo, lo ha visto. fabrizio floris