Gentile Presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte,
l’Italia non è quella che ci viene mostrata ogni giorno sugli schermi televisivi. Non è un paese impaurito, rancoroso, ostile verso gli stranieri e i «diversi». Non è il Paese dei respingimenti in mare, dell’indifferenza verso le sofferenze e le morti di donne e bambini, della chiusura di fronte a culture e religioni diverse. La paura e la fretta sono sempre cattive consigliere: ci spingono a rinchiuderci in fortini, ad alzare muri e a ignorare i diritti umani.

È quanto farebbe il cosiddetto «Decreto sicurezza bis», il cui fine dichiarato è impedire i salvataggi in mare mentre, come ribadiscono molti giuristi, «il soccorso in mare costituisce il fondamento stesso del sistema universale dei diritti umani». Un decreto che, oltre che eterogeneo, contrario alle leggi vigenti e ai trattati internazionali sottoscritti dall’Italia, è palesemente incostituzionale.

L’Italia, paese di emigranti fin dal 1861, sa quanto sia doloroso lasciare la propria terra e quanto sia importante trovare accoglienza e speranza in paesi lontani. Noi vogliamo creare nuove relazioni con chi fugge dalla propria patria, offrire non soltanto ospitalità ma speranza, come prescritto dal troppo spesso dimenticato articolo 10 della Costituzione: «Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica».

Per questo torniamo sulla nostra offerta di due settimane fa di accogliere, per tutto il tempo necessario, il gruppo di migranti sbarcati dalla «Mare Jonio», tra cui due donne incinte, una bambina di un anno e altri quattro minori non accompagnati. Ci offriamo di farlo nel quadro delle procedure di accoglienza vigenti e con la collaborazione delle istituzioni ma senza alcun onere per lo Stato. Confidiamo che la nostra proposta sarà presa in esame e recepita. Molto cordialmente,

Elenco nominativo delle famiglie disponibili  all’accoglienza
Antonella Agnoli e Fabrizio Tonello, Bologna
Rita Brugnara e Lucio Cavazzoni, Bologna
Cristina Caravita e Luca Vignatelli, Bologna
Marco Chiappelli e Lucia Zucchi, Bologna
Maura Coveri e Santo Tumello, Bologna
Sandra Forni, Bologna, Francesca Paron, Bologna
Diego Passini e Chiara Sibona, Bologna
Paola Pollini, Medicina (Bologna)
Stefano Selleri ed Elena Braca, Bologna
Alberto Calarco e Maria Cristina Rabajoli, San Mauro (Torino), Enrico Chierici e Chiara Micheletti (Torino)
Virgilio Chionetti e Veronique Milliat, Torino
Pierino Crema e Silvana Maffucci, Torino
Stefano Ferraris e Caterina Gentile, Torino
Renzo Lacchia e Paola Maino, Torino
Gianfranco Padovano e Francesca Giglioli, Torino
Nicola Quaranta e Raffaella Lacchia, Torino
Giorgio Rabajoli e Antonella Casula, Torino
Marco Sapino e Daniela Lusso, Pavarolo (Torino)
Carlo Maria Tresso e Maria Venditti, Torino
Elena Tresso, Torino, Francesco Tresso e Roberta Guidetti, Torino, Anna Valesano, Pino Torinese (Torino)
Giuseppe e Giovanna Veglia, Torino
Rita Verzari, Torino
Greta Gattazzo, Asolo (Treviso)