Jeffrey Epstein, il finanziere americano accusato di decine di abusi sessuali su ragazze minorenni, anche di soli 13 anni, è morto in prigione nella sua cella di Manhattan. Secondo l’Fbi si tratterebbe di suicidio; già il mese scorso, una settimana dopo che gli fosse negata la libertà su cauzione, Epstein aveva probabilmente tentato il suicidio ed era stato trovato incosciente nella sua cella, con segni sul collo.

Il 6 luglio Epstein era stato arrestato all’arrivo negli Usa dalla Francia e rischiava una condanna all’ergastolo: i pubblici ministeri federali di Manhattan avevano accusato il 66 enne Epstein di traffico sessuale tramite un elaborato sistema predatorio. E così facendo avevano riportato l’attenzione su come il miliardario, che possedeva case lussuose, un jet privato e aveva accesso ai circoli più esclusivi, fosse sfuggito a una pena severa durante una precedente indagine che si era svolta nel 2008 in Florida.

A quei tempi Epstein aveva evitato le accuse penali federali per sfruttamento e istigazione alla prostituzione, dopo che i pubblici ministeri avevano mediato un accordo molto controverso che gli aveva permesso, durante i 13 mesi di carcere, di lasciare la prigione per 12 ore al giorno, sei giorni alla settimana, per lavorare nel suo ufficio in Florida. La nuova accusa federale del molto meno permissivo tribunale di Manhattan, aveva, invece, allargato le indagini anche ad una serie di persone collegate ad Epstein includendo politici, imprenditori, personalità del mondo accademico, della scienza e della moda tra cui Donald Trump, Bill Clinton, il principe Andrea di Gran Bretagna e il miliardario Leslie Wexner.

Qualche ora prima del ritrovamento del corpo del miliardario, era stato depositato alla Corte federale di New York un dossier che conteneva anche la deposizione di Virginia Roberts Giuffre, una delle testimoni più importanti nell’inchiesta che aveva portato all’arresto di Epstein. La donna lo aveva accusato di essere stata tenuta come «schiava del sesso» quando era minorenne e costretta ad avere rapporti sessuali con personaggi importanti tra cui il famoso avvocato Alan Dershowitz, personaggio televisiva e professore emerito ad Harvard, l’ex governatore dello Stato del New Mexico, Bill Richardson, e l’ex senatore George Mitchell.