Più che una sconfitta elettorale, un tradimento personale e politico. La sconfitta subita nelle elezioni per il nuovo presidente della Provincia di Taranto, ha spinto Rinaldo Melucci (Pd) a dare le dimissioni da sindaco di Taranto. «Il risultato politico è inequivocabile. Prendo atto che nonostante abbia chiesto e ricevuto dalla maggioranza il sostegno per la mia candidatura, questo è venuto meno con numeri inaspettati e considerevoli», si legge nelle breve nota diffusa alla stampa.
A vincere è stato il sindaco di Castellaneta, Giovanni Gugliotti, sostenuto da un trasversale «Patto dei sindaci», di larga parte di centrodestra, da formazioni civiche e da alcuni esponenti di centrosinistra vicini al governatore pugliese Michele Emiliano (Pd). Nel segreto del voto infatti, diversi consiglieri comunali della maggioranza di centrosinistra che appoggia Melucci (dal Pd provinciale, forze di centrosinistra e dal presidente uscente della Provincia, Martino Tamburrano, storico esponente di Forza Italia), ha votato per l’avversario. Del resto, dopo la rottura politica tra Melucci ed Emiliano (nel maggio 2017 la vittoria al ballottaggio per il Pd arrivò proprio grazie all’appoggio del governatore) nella scorsa primavera, la resa dei conti era attesa. Lo stesso Emiliano ha dichiarato che a Taranto «ha vinto una sintesi istituzionale di sindaci e consiglieri comunali che hanno dato vita al Patto Istituzionale dei Sindaci: Gugliotti ha potuto contare su tantissimi voti di centrosinistra».