Sì alla possibilità di adottare il figlio biologico del partner anche per le coppie composte da due uomini. A deciderlo è stato i tribunale dei minori di Roma con una sentenza dello scorso anno ma resa nota solo ieri quando, scaduti i tempi per un eventuale ricorso da parte della procura, è diventata definitiva. E’ la prima volta che la stepchild adoption viene riconosciuta a una coppia di papà. Altre sentenze precedenti hanno riguardato infatti coppie di lesbiche.
La sentenza di ieri è stata emessa il 31 dicembre dell’anno scorso e fa parte dei giudizi emessi dall’ex presidente del Tribunale dei minori di Roma Melita Cavallo prima che andasse in pensione. I protagonisti sono due uomini che hanno un rapporto stabile da 12 anni, fin da quando si sono conosciuti all’università. Tre anni fa hanno avuto un bambino grazie alla gestazione per altri effettuata in Canada, paese nel quale la coppia si è anche sposata. Subito dopo la nascita del bambino i due papà sono rimasti all’estero per due mesi, mantenendo un rapporto con la mamma surrogata con la quale ancora oggi sia loro che il bambino sono in contatto.
Nel decidere a loro favore, il giudice ha tenuto contro dell’ambiente familiare in cui il piccolo è cresciuto e di come il compagno del padre finora sia stato presente nella via del bambino, che frequenta l’asilo e sa come è nato. Nell’esprimere il suo giudizio il giudice ha fatto riferimento al comma D dell’articolo 44 della legge sulle adozioni che riguarda le adozioni particolari, e ha tenuto conto d quello che ha ritenuto essere l’interesse del bambino.
Non è la prima volta che un tribunale minorile riconosce il diritto per una coppia omosessuale di adottare il figlio del partner. Prima dell coppia di uomini, erano state coppie di mamme ad avere ricevuto un esito positivo da parte del giudice anche se su queste sentenze pende ancora il ricorso fatto dalla procura in Cassazione. La sentenza di ieri arriva mente alla Camera è in discussione il ddl Cirinnà sulle unioni civili già approvato dal Senato dopo lo stralcio della stepchild adoption e dimostra ancora una volta come i giudici e la società siano più avanti rispetto al parlamento. La pensa così anche i senatore Pd Sergio Lo Giudice, ex presidente dell’Arcigay. «Queste sentenze mostrano che il mondo va avanti e con lui la necessaria tutela dei diritti fondamentali delle persone, anche senza nuove leggi». Per la responsabile diritti civili del Pd, Micaela Campana, la sentenza riconosce «il supremo interesse del minore come soggetto di diritto, di essere riconoscuto titolare di diritti nei confronti di chi lo ha cresciuto». Per la presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno, invece, «ancora una volta i tribunali si sono dimostrati più lungimiranti della politica sancendo due importanti principi: il primo è che una coppia omosessuale è capace di crescere i propri figli tanto bene quanto può fare una coppia eterosessuale. Il secondo principio, implicito, è che i bambini vanno tutelati sempre, indipendentemente da come sono nati».
Scontate le reazioni del fonte contrario all’adozione da parte delle coppie omosessuali. Il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, parla di una sentenza che «legittima la pratica razzista e classista dell’utero in affitto». «L’opposizione di Alfano e dei centristi, che aveva portato allo stralcio della stepchild adoption – è stato invece il commento del leghista Roberto Calderoli -, è stata solo una presa in giro ed è servita a cedere la palla ai giudici che l’hanno fatta passare con questa sentenza, nonostante un Parlamento che aveva detto chiaro e tondo come la pensava con un voto di fiducia su un provvedimento dove appunto la stepchild adoption era stata stralciata».