Marijuana, aborto, diritti dei transgender e quello al voto per ex galeotti. E pure l’orario di vendita degli alcolici. Ieri è stata giornata di votazioni anche fuori dal Congresso: sono stati circa 150 i referendum sottoposti agli elettori di molti Stati americani.

A uscire vincitrice dalle urne è la cannabis: il Michigan ne ha approvato l’uso (per soli adulti) per scopi ricreativi, primo Stato del Midwest a compiere il passo, decimo in totale. Meno «radicali» Missouri e Utah: la marijuana è legalizzata per terapie mediche. Il North Dakota, invece, ha bocciato tutto, passatempo e medicinale.

Fa invece un passo indietro – molto indietro – il diritto all’aborto: Alabama e West Virginia hanno approvato emendamenti alle rispettive costituzioni che stracciano di fatto il diritto delle donne all’interruzione di gravidanza. Riferendosi alla «santità della vita non nata (sic) e i diritti dei bambini non nati», sono passate le iniziative che cancellano il diritto costituzionale all’aborto e ai fondi pubblici e restringono ulteriormente i casi in cui l’aborto va costituzionalmente garantito (compresi stupro e minaccia alla vita della madre).

La Florida ha invece dato indietro a 1,5 milioni di suoi cittadini il diritto di voto, ovvero agli ex detenuti. Ma non tutti: restano fuori, anche se hanno già finito di scontare la pena, i condannati per omicidio e abusi sessuali. Nei referendum si è parlato anche di ambiente: dopo una dura battaglia, specchio delle divisioni che ruotano intorno alla questione dei cambiamenti climatici (Trumo docet), lo Stato di Washington ha rigettato con quasi il 56,3% di no la proposta di tassare le emissioni da combustibili fossili (15 dollari a tonnellata) e di investire il previsto miliardo di dollari all’anno di gettito per campagne green.

Festa in Massachusetts tra i sostenitori del referendum per i diritti dei Lgbtqi: è passata la Mozione 3, quella che conferma la legge statale del 2016 contro le discriminazioni negli spazi pubblici, inclusi bagni e spogliatoi, che restano così divisi per identità di genere.

In Georgia, a festeggiare è il 75% dei votanti che ieri ha deciso di anticipare l’orario «di bevute» della domenica: l’alcol sarà in vendita dalle undici del mattino, e non più dalle 12.30.