La scienza ha deciso: via agli allenamenti collettivi per le squadre, il ritorno del campionato di calcio è più vicino. Dopo giorni di fuoco tra protocolli respinti prima dal comitato scientifico (su proposta della Lega di A), poi dai club sul testo dello stesso Comitato, con carico di critiche al ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, il pool di scienziati e tecnici di governo ha accettato il pacchetto di norme sulla sicurezza sanitaria proposto nelle ultime ore dai consulenti medici della Figc e della Lega di Serie A.

Dunque, si torna in campo a ranghi completi, allenamenti e partitelle, controlli e tamponi, essendo stato sciolto il nodo principale, sulla quarantena obbligatoria dei calciatori. In caso di positività, il contagiato andrà in isolamento ma il gruppo – a differenza di quanto stabilito nel protocollo originario del Comitato e indigesto alle società – continuerà ad allenarsi, chiudendosi in ritiro. Un compromesso, con soluzione vicina al calcio tedesco, che spedisce il positivo a casa per sette giorni, con il resto della squadra regolarmente al lavoro. E una giornata decisiva, coincisa con il ritorno agli allenamenti collettivi anche in Premier League.

Ora l’appuntamento clou è il 28 maggio per il vertice tra governo, Lega di A e federcalcio per la data della ripresa dei campionati (metà giugno), con il sindacato dei calciatori che sottolinea la necessità di quattro settimane di allenamenti per gli atleti prima della ripartenza, per l’alto rischio di infortuni dovuto alla forzata inattività.