Si avvicinano le date fatidiche che promettono di stravolgere il panorama streaming mondiale, o quantomeno aumentarne alquanto l’offerta. Il primo novembre aprirà la bacheca Apple+ TV, il servizio streaming di casa Cupertino debutterà con un palinsesto completo di offerte fiction, serie, miniserie e lungometraggi. Per Disney+ l’ora «x» è il 12 novembre quando diventeranno disponibili – ad un costo di abbonamento competitivo con quelli di Netflix ($6.99 in Usa) – 7500 ore di programmazione di catalogo e prodotti originali compresi contenuti «pregiati» provenienti dai magazzini Pixar, Marvel, Disney Animation e Lucasfilm. Nella scuderia Disney ci saranno ben tre programmi ambientati nell’universo di Guerre Stellari (proprietà acquisita di fresco con il takeover della Fox). Si comincerà con The Mandalorian, la serie «storicamente» situata dopo gli eventi di Il ritorno dello jedi che segue le gesta di Boba Fett. «pistolerao» Mandaloriano – razza di mercenari e cacciatori di taglie – che appare nella trilogia originale come antagonista di Ian Solo. Guerriero originalmente clonato per far parte dell’esercito della Repubblica galattica – il personaggio è ora una sorta di «mercenario senza nome» (Pedro Pascal) ispirato (forse un po’ troppo trasparentemente) ai samurai di Kurosawa e al Clint Eastwood di Sergio Leone. Una seconda serie «stellare» è già in cantiere – sul giovane Obi Wan Kenobi (Ewan McGregor) – ambientata otto anni dopo la Vendetta dei Sith. e una terza vedrà come protagonista il capo ribelle Cassian Andor (Diego Luna).

ALTRA FILIERA vincente promette di essere quella targata Marvel. In particolare molti dei personaggi secondari del gruppo Avengers avranno sulla piattaforma D+ serie a loro dedicate, secondo il progetto fiction annunciato dal patron Marvel Kevine Feige. Fra questi Scarlet (Elizabeth Olsen), Falcon e Winter Soldier (Anthony Mackie e Sebastian Stan), ed è solo l’inizio. Alle serie originali si aggiungono remake di classici (vedi ad esempio il Lilly e il Vagabondo in versione «live action») e contenuti «d’archivio» come i Simpson (anche loro arrivati con l’acquisto Fox), i lungometraggi Pixar e i programmi Hulu (altra piattaforma recente acquistata dalla Disney). Il lancio del 12 novembre è inizialmente previsto solo in Paesi anglofoni (ma non in Inghilterra). Il mercato pilota in Europa sarà invece l’Olanda, dove dal mese prossimo verranno messi online i contenuti di magazzino (senza per ora le serie originali). Si profila insomma una forza temibile che infatti sta facendo fibrillare i concorrenti diretti Amazon e soprattutto Netflix.

MENTRE DISNEY manovra la propria ammiraglia imperiale con l’intenzione di saturare i mercati, a partire da quello per le famiglie, Apple ha imbastito un’operazione più mirata al nucleo di techie, e fedelissimi del brand, principalmente nei centri urbani. L’accesso alla piattaforma avverrà attraverso il decoder Apple TV e l’abbonamento mensile di 4,99 euro sarà gratis per un anno per chi acquista un iPhone o palmare Apple. Ma oltre al semplice incentivo all’acquisto di hardware, con Apple+ la casa di Jobs si gioca forse una bella fetta di futuro scommettendo su una modifica importante al «core business». Nell’offerta iniziale oltre a Morning Show, ci saranno Dickinson, versione «millennial» della vita di Emily Dickinson, in cui la poetessa adolescente (Hailee Steinfeld) affronta la vita nella casa paterna in Massachusetts in un adolescenza ibridata con gli stress di una teenager contemporanea fra anacronismi gender e femministi. See, una serie sci-fi con Jason Momoa ambientata otto secoli dopo l’epidemia che ha decimato l’umanità lasciando una civiltà tribale di uomini ciechi, che dovrebbe in qualche modo supplire presumibilmente al vuoto di fantasy lasciato da Game of Thrones.

FRA LE OFFERTE potenzialmente più interessanti c’è For All Mankind, la serie di Ronald D Moore (Star Trek, Battlestar Galactica) che usa l’estetica retro per immaginare una corsa spaziale vinta dai Sovietici con imprevedibili ricadute sociopolitiche e culturali sull’America. The Servant è una serie firmata M Night Shyamalan e segna il ritorno del regista di Sesto Senso al piccolo schermo dopo l’esperienza di Wayward Pines sulla Fox un paio di anni fa. Obbligatoria quindi l’atmosfera mystery per questa serie (prevista su sei stagioni) su cui aleggia lo spirito di Ai Confini della Realtà. La premessa: una coppia di giovani professionisti di Philadelphia, a lutto per la perdita di un figlio neonato, assume una domestica appartenente ad una setta religiosa. Altri contenuti annunciati da Apple TV + includono il film cartoon Snoopy nello Spazio, e la docufiction Madre degli Elefanti.

TUTTO questo per quanto riguarda l’offerta di programmi americani, mentre ancora da definire sono le eventuali produzioni europee che per legge dovranno complementare i nuovi palinsesti nel vecchio continente. E sarà interessante vedere se i nuovi arrivati sapranno creare la «strada a due sensi» che su Netflix ad esempio, ha aperto il mercato americano anche a serie sottotitolate europee. Infine forse occorrerà rispondere all’incognita fondamentale: fin quando il mercato potrà sostenere l’offerta di questa biblioteca digitale di Babele la cui espansione non sembra avere fine?