È stato convocato per le 21 di ieri il Consiglio dei ministri per definire il decreto legge con le nuove misure anti Covid, che partiranno giovedì prossimo. Da quanto si appende (ma in serata la riunione era ancora in corso) nessuna «zona bianca» verrà inserita: la riapertura di bar, ristoranti, palestre, cinema, teatri e musei più spostamenti liberi per le aree virtuose non è nell’immediato orizzonte, per adesso è prevalsa ancora la linea del rigore.

LA BOZZA DI DL discussa dal governo prevede l’abbassamento della soglia dell’Rt per entrare nelle zone arancione e rossa: se una regione è in «scenario 2» (con un Rt da 1 a 1,25) diventa arancione; se è in uno «scenario 3» (con Rt da 1,25 a 1,50) va in rosso. Misure che si applicano a regioni «nel cui territorio si manifesta un’incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti». Ad oggi, in arancione andrebbero Calabria, Liguria, Lombardia, Puglia e Veneto, che hanno tutte un Rt superiore ad 1 e un rischio alto, mentre Marche ed Emilia Romagna sono al limite. Venerdì ci sarà la cabina di regia con i nuovi dati sul contagio: verrà ripristinata la zonizzazione delle regioni, i colori saranno stabiliti con i nuovi parametri, più restrittivi, dell’Rt.

Zona gialla «rafforzata» il 7 e l’8 gennaio: sarà possibile spostarsi all’interno della propria regione, riapriranno bar e ristoranti fino alle 18. Il 9 e 10 gennaio è prevista zona arancione in tutta Italia: niente pranzo o caffè fuori, spostamenti vietati tra i comuni ad eccezione dei movimenti «dai comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia». «È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case in altra regione».

RESTA IL LIMITE delle due persone per le visite a parenti o amici entro le 22, escludendo dal conteggio gli under 14. La cabina di regia dell’8 potrebbe comunque intervenire con nuove misure. L’altro argomento caldo in agenda è la scuola, con il governo deciso a tenere duro sul rientro tra i banchi il 7 gennaio.

IL MINISTRO BOCCIA (Affari regionali) nel pomeriggio aveva spiegato: «Restano le zone arancione, giallo e rosso fino al 15 gennaio. Tutte le valutazioni, compresa quella sulle aree bianche, sono sul tavolo ma ne discuteremo al momento opportuno. La terza ondata in Europa c’è già, è necessario accelerare sulle vaccinazioni».

I NUOVI POSITIVI AL COVID ieri sono stati 10.800, in calo rispetto ai 14.245 di domenica, per un totale di 2.66.244 dall’inizio dell’epidemia. Sono stati 348 i decessi, sostanzialmente stabili rispetto al giorno precedente. I tamponi processati sono stati 77.993, in aumento rispetto ai 67.174 di domenica, mentre il rapporto positivi-tamponi è rimasto stabile, ma alto, al 13,8%. Il numero degli attualmente positivi è di 570.458. Sono stati 2.576 i ricoverati in Terapia intensiva, 4 in meno del giorno precedente. I ricoverati con sintomi sono 23.317. Le regioni con il maggior numero di nuovi contagi sono state il Veneto (1.682), l’Emilia Romagna (1.600), la Sicilia (1.391).

«L’Rt in molte regioni è di nuovo risalito oltre l’unità, nel Lazio è 1,16 – ha spiegato ieri Massimo Antonelli, membro del Comitato tecnico scientifico -. Finché non si riesce a scendere a 50 casi per 100mila abitanti non potremo riprendere in serenità tutte le attività». E il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo: «Stiamo verificando il risultato dei giorni dello shopping prenatalizio. La curva non sta scendendo. Verso la metà di gennaio verificheremo se la curva ha beneficiato delle restrizioni di Natale».

IL PIANO VACCINALE è stato oggetto del Comitato per l’ordine e la sicurezza ieri pomeriggio al Viminale. La distribuzione delle fiale prevede l’impiego del comparto sicurezza e difesa. Ai prefetti è stata data indicazione dalla ministra Lamorgese di definire con le autorità sanitarie locali le misure per garantire la sicurezza: tutela dei convogli ma anche dei siti di stoccaggio e somministrazione, anche con il ricorso alla partnership pubblico-privata nonché a sistemi di vigilanza passiva.